I consiglieri comunali Raimondo Brucculeri e Maurizio Blò, hanno chiesto che venga portata all’attenzione della prossima seduta del consiglio comunale in programma il 7 maggio, l’aumento tariffario del servizio idrico da parte della società Aica.
“Riteniamo doveroso – scrivono – segnalare e denunciare pubblicamente una situazione ormai
insostenibile che coinvolge la gestione del servizio idrico da parte della società consortile AICA. Numerosi comuni della provincia risultano inadempienti sia nel versamento delle quote sociali sia nella restituzione del prestito ponte concesso dalla Regione Siciliana per garantire la capitalizzazione della società. Nonostante ciò, tali
comuni continuano a ricevere la fornitura idrica e i servizi di manutenzione alla pari di quelli in regola.
In particolare, i cittadini di Sciacca e di altri comuni virtuosi si trovano oggi a dover affrontare un aumento del 5,40% delle tariffe idriche, a causa dell’incapacità politica e amministrativa di far rispettare gli obblighi finanziari ai comuni inadempienti. È inaccettabile che chi ha sempre onorato i propri impegni venga penalizzato per
coprire le inefficienze e le inadempienze altrui”.
I due consiglieri pertanto, chiedono l’immediata attivazione di procedure di recupero coattivo nei confronti di tali enti. La sospensione dei servizi extra fino alla regolarizzazione della posizione
debitoria e l’ azzeramento dei vertici di AICA.
I due sottolineano “un fatto politico di estrema rilevanza”, ovvero anche il sindaco di Sciacca ha espresso voto favorevole all’aumento delle tariffe idriche, schierandosi di fatto insieme ai comuni inadempienti. Un voto determinante, poiché
senza l’appoggio del Comune di Sciacca, la proposta non sarebbe passata.
“È un atto – concludono – che riteniamo gravissimo e inspiegabile, poiché va a discapito degli stessi cittadini saccensi che, pur essendo in regola, si ritrovano a subire gli effetti delle scelte altrui e
della mancata tutela da parte del proprio rappresentante istituzionale”.