La Struttura di contrasto al dissesto idrogeologico della Regione Siciliana ha pubblicato il bando di gara per la messa in sicurezza della frazione di Iannello inferiore, nel territorio di Brolo, un’area classificata a rischio molto elevato.
L’opera, dal valore complessivo di 4,2 milioni di euro, mira alla stabilizzazione del versante ovest del centro abitato, più volte interessato da frane e smottamenti che hanno creato forti disagi ai residenti e compromesso la sicurezza di infrastrutture strategiche.
A guidare l’azione è il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, al vertice della Struttura commissariale, che sottolinea il valore dell’intervento:
«Interveniamo in un sito che ha creato ai residenti non poche apprensioni, con un’opera che, oltre a salvaguardare la pubblica incolumità, consentirà al comprensorio di riappropriarsi di un’area strategica per i collegamenti interni».
Gli uffici diretti da Sergio Tumminello hanno completato le procedure tecniche e amministrative per l’avvio dell’appalto. La scadenza per la presentazione delle offerte è fissata al 23 gennaio. Le risorse provengono dal Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-2027.
Schifani ribadisce l’impegno della Regione sul fronte della prevenzione:
«Diamo avvio a un’opera di consolidamento attesa da anni, in un’area dove i movimenti franosi hanno messo a repentaglio la sicurezza. La tutela e la riqualificazione del territorio restano una priorità.
Nel corso degli anni, il dissesto ha provocato danni ingenti alla rete dei sottoservizi, a infrastrutture pubbliche e alla viabilità. In particolare, la Strada provinciale 143 è stata più volte chiusa al traffico a causa del crollo di blocchi di roccia dal costone sovrastante, isolando di fatto una parte del territorio.
Il progetto prevede una serie articolata di interventi tecnici: sistemi di drenaggio per la riduzione della pressione idrica; paratie di pali trivellati per la stabilizzazione del versante; pareti di placcaggio delle strutture esistenti per contrastare lo scivolamento; terrazzamenti del pendio con muri flessibili in gabbioni metallici; opere per la raccolta delle acque meteoriche superficiali; interventi di rinaturalizzazione mediante tecniche di ingegneria naturalistica.
L’obiettivo è duplice: mettere in sicurezza un’area ad altissimo rischio e restituirla alla piena fruibilità, migliorando la qualità della vita dei residenti e la funzionalità dei collegamenti locali.
Un altro tassello, dunque, nella strategia regionale di contrasto al dissesto idrogeologico, che in Sicilia continua a rappresentare una delle principali emergenze strutturali.



