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A Caltabellotta un messaggio contro la guerra

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Nella notte che precede il 2 giugno, Festa della Repubblica, Caltabellotta torna ad affermare il suo ruolo di “Città della Pace”. Alle 21 ha avuto inizio davanti la maestosa Cattedrale e il Castello che domina la Rocca delle Querce, illuminati con centinaia di luci, in un gesto corale e simbolico: un deciso “no” al genocidio in corso a Gaza e a ogni forma di conflitto che insanguina il mondo.

Un’iniziativa carica di significato, promossa dall’associazione Pace di Caltabellotta, da anni impegnata nella diffusione dei valori di dialogo, convivenza e solidarietà. L’evento si inserisce nel contesto di una serie di manifestazioni nazionali che, da nord a sud dell’Italia, intendono richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sul dramma delle guerre in corso e sulla necessità urgente di una mobilitazione collettiva per la pace.

Caltabellotta non è stata scelta a caso. È qui che, nel 1302, fu firmata la storica Pace tra Angioini e Aragonesi, ponendo fine alla lunga e cruenta Guerra del Vespro. Un luogo che ha fatto della memoria un baluardo e che oggi, più che mai, si propone come simbolo universale di riconciliazione.

L’impegno dell’associazione Pace non si ferma a questa serata. Per la prossima estate è in programma un fitto calendario di eventi: sfilate in costume, rievocazioni storiche e manifestazioni culturali, tutte pensate per celebrare la Pace di Caltabellotta del 1302 e rinnovare un appello che oggi risuona più attuale che mai.

Cristian Ruvanzeri
Cristian Ruvanzeri
Studia Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Nel 2022 entra a far parte della redazione di Risoluto.it.

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