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Comune di Sciacca

Cani presi a picconate a Butera, due sopravvissuti accolti all’Oasi Ohana di Santa Margherita (Video)

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L’11 aprile alla struttura Dog Village della cittadina nissena arriva una telefonata di disperazione da parte di alcuni volontari di Mazzarino che dicono di aver trovato dei cuccioli con un “buco nel cranio e la testa spaccata in due”. Effettivamente i tre avevano il cranio sfondato, uno era già morto e i due superstiti erano ormai in fin di vita.

Quando arrivano al Dog Village il medico veterinario Massimiliano Messina capisce subito che si tratta di una corsa contro il tempo per riuscire a salvare i poveri cuccioli (per questo li ha chiamati Tik e Tak, come in suono delle lancette di un orologio). Immediata la somministrazione di antidolorifico: i due superstiti vengono posti in coma farmacologica per cercare di attenuare l’enorme dolore che provano.

I piccoli rimangono in prognosi ed in coma indotto per circa dieci giorni. Poi, lentamente, viene attenuata la dose di sedativi e si vede un netto miglioramento che da quel momento, giorno per giorno, prosegue. La ripresa, grazie alle cure prestate, è stata eclatante ma sarà la risonanza e evidenziare le lesioni inverse causate da una probabile picconata. Si cercherà in qualunque modo di far recuperare la vista ad uno e la coordinazione motoria all’altro.

Ora, però, la struttura non può farsi carico delle spese per gli esami diagnostici: una risonanza magnetica può costare fino a 500 euro. Lo stesso veterinario, che opera anche all’Oasi Ohana di Santa Margherita di Belice, fondata sei anni fa da Chiara Calasanzio, ha raccontato l’agghiacciante storia alla fondatrice, che senza pensarci due volte ha proposto di farsi carico dei due cuccioli e di tutte le spese veterinarie che ci saranno da sostenere.

“Queste due anime pure hanno visto l’inferno, voglio che vedano in paradiso, che avrà l’aspetto di una famiglia, la sensazione del non dolore, il gusto di croccantini e non del sangue che hanno bevuto – spiega Calasanzio – Chiederemo ai nostri sostenitori una mano perché Massimiliano e il Dog Village hanno fatto tutto il possibile, ora tocca a noi”.

A giorni, dunque, i due cuccioli entreranno in Oasi, per iniziare un nuovo capitolo della loro breve e tormentata vita.

Il fenomeno dell’abbandono di cuccioli e il randagismo restano problematiche che attanagliano l’intero territorio siciliano.

Oggi i due ex consiglieri comunali di Sciacca, Calogero Bono e Giuseppe Milioti intervengono sulla questione a Sciacca.
“Per l’ennesima volta – scrivono i due in una nota- interveniamo sulla questione randagismo, non per l’ennesima polemica politica, ma per la millesima segnalazione , il millesimo invito/diffida al Sindaco e all’assessore al ramo che non intervengono con i fatti su una questione da sempre delicatissima. Cittadini sconcertati dal disinteresse del primo cittadino che è il primo responsabile della loro sicurezza. Orbene, ancora oggi il problema persiste, anzi diventato ancora più grave e pericoloso di prima e noi non intendiamo stare in silenzio facendo finta di niente. Non siamo abituati a farlo, dinanzi a diffide , denunce , che quasi sicuramente cosi come arrivano alle nostre orecchie , arrivano sui tavoli di chi governa la città. I fatti attuali evidenziano una situazione pericolosissima in tutta la Via delle Sequoie ma anche la Via Casello Vassallo, non le sole ad essere state interessate nel tempo, dove , insistono una quantità innumerevole di cani che seminano il panico tra i residenti esasperati , ma anche un pericolo per chi percorre la strada principale, rischiando gravissimi incidenti. Pertanto, appare necessario e non procrastinabile intervenire tempestivamente ed in modo risolutivo, affinché venga ripristinata la quiete e la sicurezza degli abitanti di via delle Sequoie. Vicini e pronti ad appoggiare qualsiasi azione di protesta lecita, civile e legittima vogliano intraprendere gli stessi residenti. Oltre la polemica politica c’è la gente che ha il diritto di chiedere soluzioni immediate a chi oggi governa la città , che a sua volta ha il dovere di risolverli senza accampare scuse o cercare altri responsabilità altrui”.

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