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Caporalato nelle campagne del nisseno, otto indagati

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Un uomo reclutava, vicino la stazione di Caltanissetta, ogni mattina all’alba operai extracomunitari per portarli nelle campagne di Delia e di Agrigento a lavorare in nero. E’ quanto emerso dal racconto di alcuni pakistani che ha fatto scattare le indagini.

Gli investigatori hanno così potuto accertare che quotidianamente uno degli indagati, in concorso con un altro complice, reclutava decine di operai raccogliendo poi gravi indizi di colpevolezza a carico di ben 8 indagati, 6 dei quali imprenditori agricoli. Durante l’indagine sono stati effettuati diversi controlli presso le aziende agricole interessate. I braccianti che sono stati sentiti dagli investigatori della Squadra Mobile, hanno dichiarato di percepire esigue paghe giornaliere per 8 ore di lavoro, prestate in assenza di condizioni di sicurezza. Sempre secondo quanto dichiarato dai braccianti, quest’ultimi erano costretti ad accettare le condizioni di sfruttamento in quanto versavano in stato di bisogno. Gli operai in assenza di qualsivoglia norma di sicurezza, venivano trasportatibammassati in un furgone.

Due delle persone che risultano indagate avrebbero inoltre percepito parte dei compensi spettanti ai braccianti per l’attività di intermediazione.

Uno invece, degli indagati avrebbe infine minacciato di morte gli operai in caso di mancato rispetto delle regole imposte, costringendoli anche a comprare gli attrezzi da lavoro.

La Squadra Mobile di Caltanissetta ha eseguito otto misure cautelari personali, I provvedimenti sono stati emessi, su richiesta della Procura della Repubblica, dal Giudice per le Indagini Preliminari.

Uno degli indagati è stato sottoposto agli arresti domiciliari, ad un altro è stato applicato l’obbligo di dimora nella città di Delia e per altri titolari di aziende agricole è stato disposto il divieto per 1 anno di esercitare l’attività d’impresa.
    Le indagini avevano preso avvio nel maggio 2022 a seguito di alcune segnalazioni pervenute alla Squadra Mobile.


   

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