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Comune di Sciacca

I carristi: “Senza il Carnevale estivo potremmo non partecipare all’edizione 2026 della festa”

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Dopo le polemiche sull’utilizzo dell’imposta di soggiorno e il futuro del Carnevale di Sciacca, a prendere posizione sono le associazioni di promozione sociale che realizzano i carri allegorici della manifestazione. In un comunicato, i carristi hanno espresso con chiarezza la propria linea, chiedendo maggiore rispetto, sostegno e riconoscimento del loro ruolo.

“È arrivato il momento che la categoria dei carristi si organizzi e dia vita a un’unica associazione di rappresentanza, capace di difendere i diritti e la dignità di chi da sempre realizza, con sacrificio e passione, la festa più importante della città”, si legge nella nota.

Le associazioni denunciano di essere considerate “l’anello debole” della filiera della kermesse e di “subire decisioni prese da altri, spesso da chi non conosce né vive la realtà del Carnevale. Tutte le altre categorie economiche – albergatori, ristoratori, commercianti – sono sempre favorevoli quando si parla di date, allungamenti o doppi weekend. Ma quando si tratta di sostenere concretamente i carristi, nessuno tende la mano”.

Il comunicato sottolinea, inoltre, il peso economico e culturale che i carristi assumono nella città. “Ricordiamo che le nostre associazioni sono Aps con partita Iva e operano come vere e proprie imprese del Terzo settore. Ogni anno chiudiamo i bilanci in negativo, mentre altri beneficiano dell’indotto economico che il Carnevale genera in un periodo morto per il turismo. Noi portiamo visitatori, facciamo girare l’economia cittadina, manteniamo viva una tradizione che è identità e patrimonio di Sciacca. Eppure restiamo sempre quelli con meno risorse e con maggiori difficoltà”.

Forte la presa di distanza dalle tensioni politiche che hanno accompagnato la gestione delle ultime edizioni. “Non accettiamo più di essere strumentalizzati o trascinati nelle diatribe politiche”, continuano. “Le guerre tra partiti, i giochi di potere e le beghe personali non ci interessano. A noi interessa una sola cosa: avere ciò che ci spetta, in termini di rispetto, riconoscimento e sostegno reale”.

In chiusura: “Se la politica cittadina non è in grado di garantire questo, lo si abbia il coraggio di dire chiaramente. Se il Carnevale estivo non dovesse svolgersi, ci riserviamo di decidere se partecipare alla prossima edizione! Il Carnevale di Sciacca esiste perché esistono i carristi e le associazioni culturali. Senza di noi non esiste nulla. È tempo che la città e le istituzioni lo riconoscano”.

Il documento è delle associazioni Arte e Cultura, Quelli di ma che voice, Anima e cori, Nuove evoluzioni, La bomboniera, La Nuova Isola 2.0 e La Nuova arte 96.

Cristian Ruvanzeri
Cristian Ruvanzeri
Giornalista pubblicista

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