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L’inchiesta “Nuova Cupola” condotta nel 2012, avrebbe scardinato la nuova costituente famiglia mafiosa agrigentina, il processo agli esponenti di Cosa Nostra agrigentina, approderà nuovamente in Cassazione il prossimo mese di marzo, per la seconda volta dopo che la Suprema Corte, un anno e mezzo fa, si era già pronunciata sulle posizioni di alcuni degli indagati, ma disposto un ulteriore passaggio in appello.
Dopo l’appello bis, sono state impugnate, le posizioni di Gaspare Caparezza, accusato di estorsione ed assolto, quella di Leo Sutera, sambucese, ritenuto il capo di Cosa Nostra agrigentina, successore dell’altro capo mafia, Giuseppe Falsone.
La condanna, per lui, inflitta è stata a 3 anni, ma il Procuratore Generale aveva chiesto di aumentare la pena ritenendo sussistente l’aggravante del riciclaggio delle risorse economiche.



