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Il colonnello dei Carabinieri di Trapani: “La mafia si annida anche nella pubblica amministrazione”

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“La lotta a Cosa nostra passa anche attraverso un maggiore impegno sul fronte dei reati commessi all’interno della pubblica amministrazione”. Lo ha detto il colonnello Stefano Russo, comandante provinciale dei Carabinieri di Trapani, presentando il report sulle attività dell’Arma nel 2017. Un’attività investigativa intensa, quella delle forze dell’ordine, che agisce sotto il coordinamento di tre procure (Trapani, Marsala e Sciacca) e della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. I reati all’interno della pubblica amministrazione sono quelli che, in un’ottica generale, hanno indotto il ministero dell’Interno a sciogliere il comune di Castelvetrano. E potrebbe non essere finita qui, visto che il colonnello Russo ha annunciato che si continuerà su questa falsariga anche nel 2018. Ci sono anche questi interventi nel calderone delle iniziative investigative volte a stringere il cerchio, come si dice ahimè da anni, attorno al superlatitante di mafia Matteo Messina Denaro. Ma al massimo responsabile dell’Arma nel Trapanese non basta: “Contrastare e combattere il fenomeno mafioso – ha detto – non lo facciamo soltanto individuando e colpendo gli appartenenti all’organizzazione mafiosa capeggiata dal latitante Matteo Messina Denaroma lo facciamo colpendo anche i reati commessi all’interno della pubblica amministrazione”.

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