Il caos al Consorzio di bonifica Agrigento 3 continua a generare tensioni e rabbia tra i dipendenti, protagonisti oggi di un’assemblea gremita e ad alta tensione presso la sede di Ribera. L’ennesimo ritardo nel pagamento degli stipendi ha acceso la protesta di lavoratori ormai stremati, che denunciano una gestione che li penalizza.
Promesse e decreti, ma nessuna certezza
Durante l’incontro, è stata annunciata la possibile pubblicazione di un decreto entro il 3 giugno, che dovrebbe sbloccare due mensilità arretrate. Tuttavia, per i lavoratori si tratta solo dell’ennesima toppa su una situazione ben più grave. Le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil hanno accusato la Regione di dirottare i fondi destinati agli stipendi per saldare debiti pregressi, in violazione delle norme vigenti.
Crisi idrica e rischio paralisi del settore agricolo
Ulteriore fattore di preoccupazione è rappresentato dalla grave crisi idrica che sta colpendo la Sicilia. Senza un sistema di bonifica funzionante, migliaia di aziende agricole rischiano di rimanere senz’acqua proprio nel pieno della stagione irrigua, con conseguenze potenzialmente devastanti per l’intera economia provinciale.
Ultimatum al Governo regionale
L’assessorato regionale all’Agricoltura ha già ricevuto tutta la documentazione necessaria per richiedere un contributo straordinario al governo siciliano. Ma i lavoratori non si accontentano più di promesse.
L’assemblea è stata aggiornata al 4 giugno: se entro tale data il decreto non sarà pubblicato, scatterà lo sciopero ad oltranza. “Questa volta non ci fermeremo con una promessa in più – hanno dichiarato –. Vogliamo rispetto, lavoro e certezze.”
Appello al Presidente Schifani
Un forte appello è stato rilanciato al Presidente della Regione, Renato Schifani: serve un intervento immediato e strutturale, non solo per risolvere l’emergenza stipendi ma per affrontare il cronico indebitamento del consorzio con una legge organica. Servono soluzioni definitive.


