Il tema della crisi idrica ad Agrigento continua a occupare il centro del dibattito istituzionale. Dopo giorni di tensione e il rischio concreto di una riduzione del flusso idrico da parte di Siciliacque, il Cartello Sociale della provincia accoglie positivamente la soluzione individuata dalla Regione per evitare l’ennesima emergenza. Una decisione ritenuta doverosa, perché ha scongiurato un danno immediato per migliaia di cittadini e per il sistema dei servizi essenziali.
Secondo il Cartello Sociale, l’intervento del Presidente della Regione, Renato Schifani, ha ribadito un principio imprescindibile: gli utenti non possono pagare le conseguenze delle inefficienze accumulate nella gestione del servizio idrico. In un contesto già segnato da anni di disservizi, un taglio dell’erogazione avrebbe aggravato la crisi idrica ad Agrigento, esponendo l’intera comunità a disagi ulteriori e potenzialmente gravi.
L’azione regionale ha dunque evitato una spirale di conflitti amministrativi e ha riaffermato la centralità della tutela dei cittadini rispetto a logiche puramente finanziarie.Aica e Comuni morosi: la necessità di assumere responsabilitàIl Cartello Sociale, pur riconoscendo il passo avanti compiuto, richiama tutte le istituzioni coinvolte alle proprie responsabilità. In particolare, sollecita i Comuni morosi a onorare gli impegni assunti nei confronti di Aica. Solo attraverso una collaborazione effettiva sarà possibile raggiungere stabilità finanziaria e assicurare un servizio idrico efficiente, continuo e sostenibile.
Senza l’intervento diretto delle amministrazioni comunali, la crisi idrica ad Agrigento rischia di diventare strutturale. Il Cartello Sociale chiede ai sindaci chiarezza, impegno e tempestività, evitando rinvii che potrebbero compromettere ulteriormente la tenuta del sistema idrico pubblico.
La governance deve muoversi in modo coeso, riorganizzando i conti e programmando interventi che garantiscano il funzionamento del servizio nel medio e lungo periodo.
Il diritto all’acqua e la tutela della comunitàL’obiettivo finale, sottolinea il comunicato, è garantire alla popolazione agrigentina un servizio idrico pubblico trasparente, efficace e con tariffe eque.
Regione, deputazione, amministrazioni locali e vertici di Aica sono chiamati a collaborare con senso di responsabilità e lealtà istituzionale, ponendo al centro l’interesse della cittadinanza.
Il Cartello Sociale conclude assicurando la propria vigilanza sull’evoluzione della vicenda, affinché i risultati ottenuti non vengano dispersi e affinché prevalga l’interesse collettivo: tutelare il diritto all’acqua e il futuro dei servizi pubblici nel territorio.