La siccità continua a stringere la morsa sull’agricoltura siciliana e, in particolare, sull’areale riberese. Dopo settimane di temperature elevate e precipitazioni pressoché assenti, i sindaci del comprensorio hanno inviato una richiesta urgente alle istituzioni regionali per garantire una terza irrigazione di soccorso, indispensabile per evitare il tracollo delle produzioni agricole.
La nota, indirizzata al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, all’assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo, al commissario straordinario per la crisi idrica in agricoltura, Fulvio Bellomo, e ad altri dirigenti competenti, è stata firmata dai primi cittadini di ben dodici comuni: Ribera, Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Caltabellotta, Calamonaci, Cattolica Eraclea, Cianciana, Montallegro, Lucca Sicula, Santo Stefano di Quisquina e Villafranca Sicula.
Nella missiva è scritto che, a seguito dell’assemblea tenutasi l’1 settembre con agricoltori, comitati, sindacati e rappresentanti istituzionali, è emersa “la necessità improcrastinabile di effettuare un’ulteriore irrigazione di soccorso, al fine di salvare le produzioni e garantire la sopravvivenza delle aziende agricole del territorio”.
I sindaci sottolineano come “le alte temperature registrate nelle ultime settimane, infatti, unite alla persistente carenza di precipitazioni e alla criticità infrastrutturale del sistema irriguo, stanno mettendo a serio rischio la sopravvivenza delle colture agricole e delle produzioni di eccellenza del territorio”. Da qui la richiesta di un incontro immediato per discutere l’assegnazione di ulteriori volumi d’acqua derivanti dagli invasi di Prizzi, Castello e Leone.
Alle sollecitazioni dei sindaci si aggiunge la posizione netta della Flai Cgil Agrigento, che in un comunicato afferma che “senza acqua non c’è agricoltura, senza agricoltura non c’è lavoro. La terza irrigazione di soccorso è indispensabile e va garantita subito. Ogni ritardo equivale a condannare le aziende, gli agrumeti e con essi migliaia di lavoratori e famiglie che vivono di agricoltura”.
Il sindacato denuncia con forza una situazione che definisce ormai cronica. “Non è più tollerabile che un settore strategico come quello agrumicolo venga abbandonato a sé stesso. Le carenze infrastrutturali sono ormai croniche: reti colabrodo, dighe incomplete, bacini mai utilizzati. È tempo di interventi strutturali, non di promesse”.
Ma non si tratta soltanto di una denuncia. La Flai Cgil annuncia anche iniziative di mobilitazione: “Sarà organizzata una grande manifestazione di piazza, unitaria e dal basso, che coinvolgerà agricoltori, lavoratori e cittadini. Scenderemo insieme in campo per dire basta a ritardi, silenzi e rimpalli di responsabilità”.
Il comunicato si chiude con un richiamo all’identità e alla dignità del comparto. “L’agrumicoltura è vita, lavoro e dignità: non possiamo permettere che venga distrutta dall’incuria e dall’indifferenza”, si legge nella nota.