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Debito del Consorzio di Bonifica 3 di Agrigento  pagato con gli stipendi dei lavoratori

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È esplosa l’indignazione tra i dipendenti del Consorzio di Bonifica 3 di Agrigento dopo l’annuncio arrivato durante una riunione tenutasi nei locali della sede di Palermo. Secondo quanto riportato in un comunicato congiunto firmato dai rappresentanti sindacali di Flai Cgil, Fai Cisl e Filbi Uil, “l’assessorato regionale dell’Agricoltura ha liquidato il debito del Consorzio, contratto a seguito di una controversia con una ditta privata, utilizzando i fondi destinati al pagamento degli stipendi dei lavoratori”.

Un fulmine a ciel sereno per i dipendenti che si sono visti sottrarre le mensilità loro spettanti per far fronte a un’esposizione debitoria che nulla ha a che fare con le loro competenze e responsabilità. “Non ci resta che piangere, ma questa volta è la realtà, non una commedia”, hanno dichiarato con amarezza i sindacati, riprendendo con amara ironia il celebre titolo del film di Troisi e Benigni.

Le somme utilizzate per il saldo del debito, denunciano i sindacati, erano state destinate da una legge dell’Ars al pagamento degli stipendi dei dipendenti dei Consorzi dell’isola, e “non per altri scopi”.

Nel pieno di una delle peggiori crisi idriche degli ultimi anni, la Sicilia si trova a gestire una doppia emergenza. Alla carenza di risorse idriche, che sta già danneggiando colture e mettendo in ginocchio interi comparti agricoli, si aggiunge ora la paralisi amministrativa e finanziaria del Consorzio, minando ulteriormente la stabilità del settore. Una situazione, si legge nel comunicato, che “rischia di accentuare ancora di più la situazione di instabilità sociale ed economica per i lavoratori”, già colpiti dal mancato pagamento degli stipendi e dalla crescente incertezza sul futuro.

A peggiorare il quadro, l’imminente stagione irrigua appare gravemente compromessa. Le difficoltà nella distribuzione dell’acqua potrebbero avere ripercussioni devastanti su oltre 14.000 aziende agricole della provincia di Agrigento che si avvalgono dei servizi del Consorzio. A fronte di ciò, i dipendenti hanno convocato un’assemblea generale per martedì 27 maggio, durante la quale verranno discusse le azioni da intraprendere. All’ordine del giorno, l’ipotesi concreta del blocco delle attività oltre il normale orario di servizio.

“Questo atto di “taglio e cucito” delle risorse pubbliche non fa altro che alimentare il malcontento e la preoccupazione tra i dipendenti del Consorzio che si vedono ora privati di un diritto fondamentale: quello di ricevere il proprio stipendio in tempo”, denunciano i sindacati.

Di fronte a questa situazione, i rappresentanti dei lavoratori lanciano un appello diretto al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, perché intervenga con urgenza. È necessario, si legge nel comunicato, “che il governo regionale ristabilisca la serenità e la tranquillità nel comparto agricolo e tra i lavoratori, garantendo il pagamento degli stipendi arretrati e assicurando una gestione equa delle risorse destinate ai servizi pubblici essenziali”.

Cristian Ruvanzeri
Cristian Ruvanzeri
Studia Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Nel 2022 entra a far parte della redazione di Risoluto.it.

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