Cronaca / Attualità

La difesa chiede l’inutilizzabilità delle intercettazioni per imputato di mafia a Sciacca


I giudici del Tribunale di Sciacca dovranno pronunciarsi sull’eccezione avanzata dalla difesa di Michele Russo, di 45 anni, saccense, imputato di associazione a delinquere di stampo mafioso, sulla retrodatazione del capo d’imputazione e dunque sull’inutilizzabilità di parte delle intercettazioni.

La Dda di Palermo fa partire l’iscrizione nel registro degli indagati di Russo a settembre 2019. Per la difesa l’iscrizione sarebbe dovuta avvenire nell’ottobre del 2018 e sulla scorta di questo le indagini concludersi nell’ottobre del 2020 e non un anno dopo, a settembre 2021. Da ciò, secondo la difesa, l’inutilizzabilità di gran parte delle intercettazioni.

Il Tribunale di Sciacca scioglierà la riserva nell’udienza fissata il 27 giugno prossimo.

Russo è difeso dagli avvocati Aldo Rossi e Michele Giovinco. Nello stesso processo, a Sciacca, è imputato, per corruzione e falso, anche l’ex dirigente della Protezione civile, Maurizio Costa, di 64 anni, di Favara, difeso dall’avvocato Fabrizio Di Paola. Quest’ultimo non ha alcuna contestazione associativa né aggravanti associative.

Imputata, per favoreggiamento, anche Antonina Friscia, di 79 anni, assistita dagli avvocati Mauro Tirnetta e Roberta Messina.

Il processo scaturisce dalle indagini svolte a Sciacca dal nucleo di polizia economico-finanziaria del Gico di Palermo, con l’ausilio della locale Compagnia della guardia di finanza, dalle quali sarebbe emersa la capacità d’infiltrazione e di condizionamento dell’organizzazione nel tessuto socio-economico del territorio.

Il collegio è composto dai giudici Antonino Cucinella presidente ed a latere Dario Hamel e Dino Toscano. Pm il sostituto della Dda di Palermo Claudio Camilleri. Altri imputati vengono giudicati a Palermo, dinanzi al gup, con il rito abbreviato.

Nella foto, l’avvocato Aldo Rossi

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