Finanziamenti per 161 teatri siciliani, ma nessuna istanza da Sciacca, la città senza uno spazio per l’arte

Indignazione e frustrazione. Ieri sera sono stati in molti a sobbalzare dalla sedia quando ricercando nella lista stilata dal dipartimento regionale dei Beni Culturali non hanno trovato e letto Sciacca. Il pensiero di molti è andato al Samonà, il pantagruelico teatro saccense che a distanza di quarant’anni è ancora incompiuto.

Ma come il governo regionale punta sulla riqualificazione dei teatri isolani con una pioggia di risorse che ammonta a 32 milioni di euro e nessuno ha presentato istanza per una somma che portasse al completamento del tanto chiacchierato e discusso Teatro Popolare saccense? Siamo di fronte ad un altro caso di immobilismo degli uffici comunali? Di fronte all’ennesimo assessore inadempiente?

Ma a placare l’indignazione che stamane ha invaso i social, ci ha pensato la sindaca dal proprio profilo Facebook con un post, a suo avviso chiarificatore.

“Il Comune di Sciacca – ha scritto la sindaca da Arezzo dove si trova per una riunione Anci – non poteva partecipare all’avviso pubblico per interventi sui teatri emessi dalla Regione siciliana semplicemente perchè non è proprietario del teatro popolare Samonà. Basta leggere che conoscevamo per rendersene conto”.

Insomma, il Comune di Sciacca non avrebbe avuto alcuna titolarità giuridica per presentare l’istanza mentre l’amministrazione comunale punta ad altre forme di finanziamento per il completamento del teatro, almeno due quelli ai quali Sino Caracappa, l’assessore alla promozione strategica sta lavorando per una concessione pluriennale di valorizzazione con annesso appalto integrato piuttosto che a quelle che vengono definite dalla Valenti come “operazioni sporadiche di maquillage che non rendono definitamente operativa la struttura”.

Eppure dopo le parole della Valenti c’è chi si è continuato a dire indignato come Salvatore Monte che con una nota ha voluto spiegare le ragioni del malcontento: “Supponiamo – ha scritto Monte – per assurdo, che il comune di Sciacca sul serio non fosse stato nelle possibilità di partecipare al bando legato alla manutenzione dei teatri siciliani”, avrebbe potuto tentare altre soluzioni.Monte offre alcuni suggerimenti, ormai persi, purtroppo.

Un amministratore innamorato di questa città si sarebbe adoperato per :

A – contattato il dirigente pro tempore dell’istituto alberghiero proponendo la partecipazione al bando con la stesura di un progetto finalizzato alla sistemazione dell’Auditorium della Marchesa;

B- contattato i sacerdoti della chiesa di Santa Maria del Giglio proponendo la partecipazione al bando con la realizzazione di un progetto volto all’ammodernamento della sala teatro, annessa alla chiesa.

C- contattato i sacerdoti delle chiese del Carmine e del Sacro Cuore proponendo la partecipazione al Bando per la sistemazione e l’ammodernamento tecnico delle rispettive sale teatro.

D – valutato l’ipotesi di instaurare un rapporto con la Regione in merito alla possibilità di ammodernare l’ex auditorium di San Francesco.

E – valutato l’ipotesi di instaurare un rapporto con la Regione in merito alla possibilità di ammodernare e rendere più accogliente, anche sotto il profilo tecnico, la cavea delle terme.

F – valutare la possibilità di rendere tecnicamente operativa, con l’ausilio di strumentazioni all’avanguardia, per spettacoli all’aperto, la cavea di contrada Ferraro.

G – valutare la possibilità di creare, con strutture autoportanti, un teatro stabile estivo al giardino del museo del Carnevale”.

Il ragionamento del consigliere d’altronde sembra seguire quel buon senso che servirebbe ad una città che si ritrova senza alcun spazio destinato alla cultura dove perfino la presentazione di un libro o di una mostra rappresenta una difficoltà per posti a norma deputati ad accogliere anche piccoli eventi.

Qui di seguito, infine, vi proponiamo la graduatoria dei teatri, grandi e piccoli che la Regione ha deciso di finanziare.

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