La maggior parte dei furti sono stati messi a segno in via Lioni, ma alcune marmitte cataliche, negli ultimi giorni, le hanno rubate, durante le ore della notte, anche in contrada Perriera.
Sono i catalizzatori l’obiettivo dei ladri che in qualche occasione non sarebbero riusciti a portare a termine il furto.
Oltre al valore del ricambio che può raggiungere anche i 1.000 euro per i modelli premium – e che lo rende inseribile nel mercato nero del commercio di parti a patto che provenga da un’auto con pochi km – ad attirare i ladri è la presenza in questo dispositivo di diversi metalli rari, tra cui platino, palladio e rodio, che valgono 10 volte di più dell’oro e possono arrivare all’astronomica cifra di 800.000 euro al kg.
In dettaglio ci sono dai 6 ai 30 grammi di metalli rari in ogni marmitta catalitica, a seconda del numero (scarico semplice o sdoppiato) e delle dimensioni del motore.
Se si pensa che alle quotazioni attuali il platino viaggia sui 28mila euro al kg, il palladio a 70mila e il rodio a 560mila, si fa presto a comprendere come dalla rottamazione mirata di un catalizzatori la malavita possa ricavare facilmente da 500 a 1.500 euro.
Poiché il furto richiede il sollevamento del veicolo, è dunque consigliabile dotare il sistema di antifurto di un sensore di spostamento, soprattutto se l’auto rimane per molte ore in un parcheggio non controllato dove un furgone può affiancare la vettura (modalità abituale per non far vedere che si sta lavorando sotto) e i ladri possono lavorare comodamente con l’impianto di scarico raffreddato.