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Gengivite e malattia parodontale, la saccense Giuseppina Campisi ospite di Elisir su Rai 3

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La saccense Giuseppina Campisi, direttrice del dipartimento Dichirons e responsabile del reparto di Medicina Orale del Policlinico di Palermo, ha affrontato a Elisir, su Rai 3, il tema della gengivite e della malattia parodontale.

La docente universitaria ha sintetizzato, per Risoluto.it, i contenuti del suo intervento in tv.

“E’ molto importante divulgare i principi della prevenzione primaria e della diagnosi precoce di queste malattie; tra le malattie della bocca in età adulta, sono le più diffuse, e la parodontite, in particolare, colpisce in Italia circa il 60% della popolazione, il 10% manifesta forme avanzate, l’esordio è in una fascia di età compresa tra i 35 ed i 44 anni.

Il primo segno a comparire è il sanguinamento delle gengive durante lo spazzolamento, ed è a questo punto che la maggior parte di noi pensa che non spazzolando le cose andranno spontaneamente meglio. Niente di più sbagliato. Le gengive sanguinano per la presenza di una infiammazione che non passerà non spazzolando più, piuttosto peggiorerà. L’infiammazione è dovuta alla presenza di placca batterica (biofilm orale), la stessa che poi-se non rimossa- calcificandosi diventa tartaro. Il fumo di sigarette e’ un importante fattore di rischio per la malattie gengivali di natura infiammatoria.

Le gengiviti sono fenomeni reversibili se curate, interessano la gengiva marginale e sono caratterizzate da arrossamento del margine gengivale, edema, sanguinamento e aumenti di volume. Le parodontiti, sicuramente più gravi, sono un gruppo di patologie caratterizzate dalla distruzione dell’apparato di supporto dei denti. Si manifestano con perdita di attacco e di osso formazione di tasche, mobilità dentaria e talvolta recessioni e alitosi. Sono sempre precedute da gengivite e, quindi, se si previene quest’ultima, è possibile prevenire la ben più grave parodontite, che purtroppo può rivelarsi irreversibile.

Ricordiamoci anche che essendo la malattia parodontale causata da un’infezione batterica, questi batteri possono entrare nel circolo ematico e agire come fattori aggravanti di alcune malattie cardiache, come le malattie coronariche o le endocarditi infettive. Inoltre, l’infiammazione dovuta alla malattia parodontale porta alla produzione di molecole (es. interleukine come IL-1beta, IL-8, IL-6) che viaggiando attraverso il sistema circolatorio possono innescare meccanismi infiammatori anche in tessuti lontani. Addirittura, la presenza di batteri (vitali) della parodontite è stata dimostrata nelle placche ateromatose (P. gingivalis, Aggregatibacter actinomycetemcomitans); un ruolo molto importante gioca sicuramente in particolare P. gingivalis, che possiede fattori di virulenza in grado di accelerare la formazione di placche così come la loro rottura con la formazione di trombi; inoltre, l’infiammazione sistemica è un importantissimo fattore di rischio per le malattie cardiovascolari associate ad aterosclerosi perché è associata a disfunzione endoteliale. E’ interessante sapere anche esiste anche la controprova cioè che la terapia della parodontite induce una diminuzione delle sostanze infiammatorie in circolo (Interleuchine), e agisce favorevolmente sull’infiammazione sistemica (misurata attraverso i livelli di Proteina C Reattiva e di IL-6).

In conclusione: la terapia della parodontite, attraverso la diminuzione dell’infiammazione sistemica, agisce favorevolmente anche sulla disfunzione endoteliale. Quindi, doppio vantaggio a farsi curare le gengive. Con l’occasione ricordiamo anche che numerosi studi inoltre hanno provato che la parodontite non trattata peggiora l’iperglicemia nel paziente diabetico e, viceversa, questa migliora se curiamo le gengive.

La gengivite viene diagnosticata clinicamente dall’odontoiatra così come la parodontite che necessita anche di esami radiologici per valutare la perdita di osso. Il consiglio della prof. Campisi è di evitare il fai-da-te e di rivolgersi a un odontoiatra per la diagnosi e il trattamento adeguato.

Ancora più indicati sono i controlli periodici (se il paziente non è affatto da malattie sistemiche o della bocca, due volte l’anno), durante i quali chiedere all’odontoiatra di: 1) eseguire un veloce e non doloroso test clinico, con sonda parodontale, per accertare i segni precoci della gengivite o della parodontite; 2) di imparare a pulire bene denti e gengive, personalizzando l’igiene domiciliare con spazzolino, filo interdentale e-ove necessario-scovolino, adatti alla propria dentatura”.

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