Giuseppe Marinello, “Conosco Becchina, ma non ho mai chiesto aiuto elettorale”

Il senatore Giuseppe Marinello da Roma dove al momento si trova, impegnato nell’attività parlamentare così replica alle intercettazioni pubblicate oggi dalla stampa dove Gianfranco Becchina, al cui patrimonio la Direzione Investigativa Antimafia di Trapani ieri ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro anticipato ai fini della successiva confisca di prevenzione dell’intero patrimonio mobiliare, immobiliare e societario che per oltre un trentennio avrebbe accumulato con i proventi del traffico internazionale di reperti archeologici, molti dei quali trafugati clandestinamente nel più importante sito archeologico della Sicilia (Selinunte) da tombaroli al servizio di Cosa Nostra.

“Conosco Becchina – ha dichiarato a Risoluto.it Marinello – lo conosco perché sua sorella aveva un negozio di abbigliamento a Sciacca in una via centrale, ma lo conosco anche come produttore di olio di eccellenza, ma non ho mai chiesto a lui voti per la mia elezione… Non l’ho più visto o sentito negli ultimi sei anni”.

L’onorevole di Alternativa Popolare, tre volte deputato e una senatore, ammette anche di conoscere Santo Sacco, sindacalista della Uil, consigliere comunale a Castelvetrano e poi condannato per associazione mafiosa e ritenuto tra gli uomini più fidati di Matteo Messina Denaro. Su di lui Marinello dice: “L’ho conosciuto, ma non è mai venuto ad una mia convention elettorale. Il mio collegio elettorale non coincide con il loro territorio. Da vent’anni il mio numero di telefono è sempre quello, non ho numeri riservati. Chiunque può mettersi in contatto con me”.

Anche sull’altra vicenda emersa nell’ambito delle intercettazioni pubblicate oggi sul presunto appoggio dello stesso Marinello per il progetto di apertura di un museo di reperti archeologici di proprietà di Becchina, oggetti tutti sequestrati in Svizzera, Marinello dice: “Ero stato contattato da Becchina – racconta –  che mi aveva messo al corrente di aver acquistato parte di Palazzo Pignatelli a Castelvetrano che voleva trasformare e adibire a museo, mi sono messo a disposizione così come ho sempre fatto per altre iniziative che riguardano il territorio, ma poi non ho saputo più nulla e mi pare che il progetto sia successivamente sfumato”.

 

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