Cronaca / Attualità

Aggiudicati i lavori per riaprire il viadotto Cansalamone, Schifani: «Un’opera strategica»

La Struttura per il contrasto del dissesto idrogeologico guidata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha aggiudicato i lavori per il recupero e la riapertura del viadotto Cansalamone, a Sciacca, chiuso da 11 anni.

«È un risultato di cui siamo orgogliosi – commenta Schifani – e che restituisce a tutta l’area dell’Agrigentino un importante collegamento, strategico per la crescita di quella porzione di territorio. Prosegue senza sosta il nostro impegno per riqualificare la viabilità di nostra competenza e per garantirne i più moderni standard di sicurezza».

Gli uffici diretti da Sergio Tumminello hanno definito le procedure di aggiudicazione dei lavori al Consorzio stabile valori Scarl di Roma, in ragione di un ribasso del 27,9 per cento e per un importo di 6,8 milioni di euro. Gli interventi avranno una durata di 18 mesi mesi.

«Si tratta – prosegue il presidente della Regione –  di un’opera che mette fine a innumerevoli disagi per l’utenza, costretta per oltre dieci anni a percorsi alternativi. La riapertura del viadotto, prevista per il mese di giugno del 2027, non potrà che potenziare l’attrattività di un’area a forte vocazione turistica, garantendo la piena sicurezza dell’arteria viaria, a salvaguardia della pubblica incolumità».

Si avvia a conclusione una vicenda annosa. Il viadotto, costruito alla fine degli anni Sessanta, ha subito nel tempo un degrado progressivo che le opere effettuate nel 1999 non riuscirono ad arginare. La conseguenza fu la chiusura al transito veicolare con tutti i problemi che ne scaturirono. I residenti dei quartieri di San Marco, Foggia e Carbone, per raggiungere il centro di Sciacca, a causa della chiusura del ponte furono costretti ad attraversare il quartiere Perriera.

Tra le soluzioni previste per una ristrutturazione completa, il consolidamento delle fondazioni, il rifacimento della piastra di appoggio e dei giunti e il ripristino dei cosiddetti freni sismici. Seguirà il rifacimento dell’intera pavimentazione stradale e le misure idonee alla sistemazione idraulica dell’omonimo torrente che scorre sotto la grande struttura in cemento armato, la rimozione dei materiali ammalorati e la costruzione di una nuova armatura.

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