Il processo per l’operazione “Caronte” su due sbarchi clandestini, le richieste del pm e delle difese

Chieste tre condanne dal pubblico ministero Giulia D’Alessandro nel processo, che si celebra al Tribunale di Marsala, scaturito dall’operazione “Caronte” nel quale sono imputati anche agrigentini, accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per due presunti sbarchi, nel 2017, nelle coste trapanesi.

Un imputato, Nizar Zayar, di 32 anni, tunisino, ha chiesto il patteggiamento.

Per Montasar Bouaicha, di 32 anni, tunisino, la richiesta del pm è stata di 6 anni e 8 mesi. Per Salvatore Calcara, di 52 anni, di Sambuca, difeso dall’avvocato Accursio Gagliano, il pm ha chiesto 6 anni di reclusione. Cinque anni e 8 mesi è stata la richiesta per Marco Bucalo, di 34 anni, di Menfi, assistito dagli avvocati Luigi e Sandro La Placa e Filippo Guagliardo. Calcara e Bucalo sono accusati di avere fornito supporto sul territorio siciliano.

Il pm ha chiesto l’assoluzione per Angelo Licciardi, di 60 anni, di Marsala, al quale si contestava una presunta attività di supporto per uno dei due sbarchi. Il giudice Francesco Parrinello deciderà l’8 settembre sulla richiesta di rinvio a giudizio per Nabil Zaiar, di 36 anni, e per Fathi Taleb, di 36, entrambi tunisini. 

Il pm ha chiesto l’assoluzione per un’ipotesi di false dichiarazioni per Lillo Barbera, di 51 anni, di Menfi, difeso dall’avvocato Michele Barbera. Un anno e 6 mesi è stata la richiesta per Michele Salvetti, di 46 anni, di Brescia, per un’ipotesi di attribuzione che sarebbe stata fittizia della proprietà di un’auto. L’assoluzione è stata chiesta dal pm per Guseppe Morreale, di 51 anni, di Santa Margherita Belice, difeso dall’avvocato Antonino Augello, e per Girolamo Stassi, di 59 anni, di Partanna, accusati di concorso in questo reato. Le difese hanno chiesto per tutti l’assoluzione. L’8 settembre repliche e sentenza in questo processo che si celebra con il rito abbreviato.

Condividi
Pubblicato da