Cronaca / Attualità

Mafia, la difesa chiede l’assoluzione dell’imprenditore Marciante di Sciacca


Con l’arringa dell’avvocato Angelo Barone, difensore dell’imprenditore Giuseppe Marciante, di 37 anni, di Sciacca, è iniziata la discussione delle difese al processo, che si celebra con il rito abbreviato, dinanzi al gup di Palermo, Carmen Salustro, scaturito dall’operazione su mafia e appalti svolta dalla guardia di finanza e coordinata dalla Dda di Palermo. L’avvocato Barone ha chiesto l’assoluzione di Marciante perché il fatto non sussiste e in subordine per carenza di prove. Il penalista è entrato nello specifico delle singole vicende ricostruite nel processo e delle accuse al suo cliente evidenziando l’estraneità del Marciante alle stesse.

In una precedente udienza il pm della Dda di Palermo Francesca Dessì, ha chiesto per Marciante la condanna a 13 anni di reclusione.

Nel processo sono imputati anche Domenico Friscia, di 61 anni, accusato di associazione mafiosa, per il quale la richiesta del pm è stata di 20 anni di reclusione. Di scambio elettorale politico-mafioso sono accusati l’ex consigliere comunale di Sciacca Vittorio Di Natale, di 50 anni, per il quale il pm ha chiesto 8 anni di reclusione, e Rosario Catanzaro, di 65 anni. Per quest’ultimo la richiesta è stata di 6 anni e 8 mesi.

Il processo riprenderà il 23 settembre con la discussione degli avvocati Antonino Reina e Antonino Tornambè che difendono Vittorio Di Natale.

Il 30 settembre discuteranno gli avvocati Teo Caldarone per Domenico Friscia, Concetta Rubino codifensore di Marciante e Carlo Venturella per Rosario Catanzaro. In quell’udienza discuterà anche l’avvocato Antonello Palagonia per la Gsp Costruzioni, società di Marciante.

Al termine dell’udienza del 30 settembre sarà fissata l’ultima per eventuali repliche e sentenza.

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