Cronaca / Attualità

Etna, nuovo indicatore intrusioni magma migliora il monitoraggio vulcanico

Un’importante novità scientifica arriva dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV): è stato sviluppato un indicatore intrusioni magma per riconoscere in tempo quasi reale l’evoluzione delle intrusioni laterali di magma nel sottosuolo dell’Etna, il vulcano attivo che domina la Sicilia orientale. Questo nuovo strumento si basa sull’analisi dei segnali sismici ed è pensato per supportare le decisioni operative durante le fasi critiche di crisi eruttive.

Che cos’è l’indicatore intrusioni magma

L’indicatore intrusioni magma si fonda sull’identificazione di particolari terremoti con meccanismi focali inversi che emergono quando la spinta del magma lungo una frattura (detta “dicco”) incontra una resistenza crescente nella crosta terrestre. Questi eventi compressivi sono rari durante la normale risalita magmatica, ma la loro comparsa indica la possibilità che la propagazione del magma si stia rallentando o si stia arrestando prima di raggiungere la superficie.

Come funziona l’indicatore intrusioni magma

In parole più tecniche, i vulcanologi dell’INGV hanno analizzato come varia il campo di stress nella roccia quando un dicco magmatico si propaga lateralmente. La presenza di terremoti da compressione costituisce un segnale osservabile attraverso le reti di monitoraggio sismico. Questo segnale è alla base dell’indicatore intrusioni magma, che può fornire un allarme precoce sulle dinamiche interne al vulcano e, di conseguenza, migliorare il coordinamento delle attività di Protezione Civile.

Implicazioni per la gestione delle crisi eruttive

L’Etna è un vulcano dalle dinamiche complesse e imprevedibili. Le intrusioni laterali di magma rappresentano uno dei fenomeni più delicati, perché possono alimentare eruzioni ai fianchi a quote più basse, mettendo a rischio centri abitati e infrastrutture. L’indicatore intrusioni magma consente di riconoscere segnali chiave che, in passato, sono stati associati a fasi terminali del percorso dei dicchi, offrendo quindi strumenti in più per le previsioni di scenario.

Confronto con i metodi tradizionali

Fino ad oggi la previsione sull’evoluzione delle intrusioni magmatiche si è basata su una combinazione di dati geofisici e geochimici, ma senza un indicatore specifico che distinguesse in tempo reale un arresto probabile della propagazione laterale. L’indicatore intrusioni magma costituisce quindi un arricchimento metodologico delle tecniche di monitoraggio, integrandosi con i sistemi sismici esistenti e con altre osservazioni continue.

Ricerca e futuro del monitoraggio vulcanico

Lo sviluppo di questo indicatore non solo rafforza il ruolo dell’INGV nella sorveglianza dell’Etna, ma apre anche la strada a ulteriori studi su altre dinamiche magmatiche. La capacità di interpretare segnali sismici con maggiore precisione permette di rendere più efficaci gli allarmi e di comunicare con maggiore affidabilità alle autorità e alla popolazione quando la pericolosità vulcanica aumenta.

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