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La morte del bracciante agricolo a Licata, Flai Cgil: “Serve sicurezza e tutela dei lavoratori”

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Sul bracciante di 67 anni che ha perso la vita in un’azienda agricola di Licata, travolto da un autocarro condotto da un collega durante una manovra, interviene la Flai Cgil di Agrigento. Il sindacato esprime profondo cordoglio per la vittima e lancia un duro appello sulle condizioni di sicurezza nel settore agricolo. 

“È inaccettabile – commenta la Flai  – che ancora oggi, nel 2025, si possa morire così, in un campo, durante una giornata di lavoro. Ogni vita persa è il segno di un sistema che non garantisce abbastanza sicurezza, formazione e controlli, soprattutto nel settore agricolo dove la precarietà e l’irregolarità sono ancora troppo diffuse”.

“Avevamo ribadito – continua la nota – la necessità di rafforzare i controlli, di garantire contratti regolari e condizioni dignitose per tutti. Questa tragedia conferma quanto sia urgente passare dalle parole ai fatti”.

La Flai Cgil Agrigento chiede ora che venga fatta piena luce sull’accaduto e che si accertino eventuali responsabilità. Il sindacato sollecita le istituzioni a un impegno per contrastare quella che definisce “una strage silenziosa nei campi”.

“Non si può morire di lavoro – conclude –  ogni giorno che passa senza una risposta concreta è un giorno di ingiustizia per chi lavora e per chi, come il bracciante di Licata, ha pagato con la vita”.

A firmare la nota è Giuseppe Di Franco, segretario della Flai Cgil Agrigento, che rinnova l’appello affinché la tutela dei lavoratori agricoli diventi finalmente una priorità.

Cristian Ruvanzeri
Cristian Ruvanzeri
Giornalista pubblicista

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