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La vendemmia alla Settesoli, Bursi: “Ottima qualità e una resa migliore degli ultimi anni” (Video)

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La vendemmia è iniziata bene alla Settesoli. Il presidente, Giuseppe Bursi, parla di un’ottima qualità e di una resa migliore rispetto agli ultimi anni. “Avremo fra il 20 e il 25% in più, questa è la previsione che facciamo – dice Bursi -. Abbiamo iniziato già da una settimana con il Pinot Grigio, adesso con lo Chardonnay e continueremo con il Sauvignon”.

Le piogge tra aprile e maggio hanno aiutato. “Le viti stanno abbastanza bene, la qualità è ottima e tutto questo – afferma Bursi – è fondamentale per il reddito dei soci, ma anche per l’organizzazione aziendale che ha una capacità di lavorazione importante. Con meno uva come è successo nei due anni precedenti è chiaro che i costi fissi incidono pesantemente su quella che è la remunerazione distribuita ai soci”.

Bursi in un’intervista rilasciata a Risoluto.it parla anche delle questioni legate alla disponibilità di acqua che per questo territorio si riferisce soprattutto al lago Arancio “da dove spesso non arriva per problemi di pompe o di rete idrica che non è stata manutenuta”. Il presidente mostra un cauto ottimismo rilevando un interesse maggiore della politica ad intervenire in maniera più efficace che nel passato. In particolare per il lago Arancio, “su tutto l’impianto che era assolutamente modello.

E’ chiaro che sarebbe un vantaggio enorme anche perché le problematiche climatiche continuano, le piogge non sono più quelle del passato e quando arrivano in maniera torrenziale rischiano pure di far danno”.

Qualche preoccupazione sul fronte mercati per quelli americani. “Dazi al 15% non è poco – dice Bursi -. Si auspicava che al massimo si arrivasse al 10%, mentre il 15% significa un aumento di prezzi sul mercato che è enorme. Abbiamo partecipato a una fiera a San Francisco e notato pochi espositori, poca gente. Colgo che anche in America non è che ci sia un’economia così florida. Speriamo che Trump in qualche modo possa rivedere la propria posizione perché l’Italia verrà penalizzata, i numeri dicono che avremo almeno 300-350 milioni di euro di danni. Noi in America lavoriamo, fatturiamo circa 800 mila euro. Un po’ di preoccupazione c’è, ma bisogna dire che noi lavoriamo anche su una fascia di prezzi più bassa e quindi magari lì potremo subire meno l’incidenza di tutto questo”.

Bursi non manca di evidenziare la solidità della Settesoli che “quest’anno è stata nominata da una importantissima rivista tedesca come la migliore cooperativa del sud Italia”. Lo fa anche guardando alle prospettive: “Se le rese sono un po’ più alte, se riusciamo ad alzare i prezzi delle uve andrà ancora meglio. E’ chiaro che poi bisogna arrivare a un salto di qualità: il mio obiettivo è quello di una remunerazione media che sia di almeno 50 euro per quintale. Oggi siamo a 47 e mezzo. Speriamo di arrivarci gia l’anno prossimo, ma noi stiamo intervenendo in maniera sostanziale. Anche se è un periodo difficile siamo capofila di un contratto di filiera con un investimento di 13 milioni e mezzo di euro per rivoluzionare l’organizzazione della cantina. Ci saranno macchinari all’avanguardia, riduzione dei costi energetici attraverso macchinari 5.0, impianti solari su tutti i soffitti.

Faremo anche ricerca. All’interno dei partecipanti al contratto di filiera c’è, infatti, l’università a cui si può chiedere di fare ricerca e loro sono pronti a farla perché beneficiano del finanziamento al 100%. E’ un sistema virtuoso che se ben utilizzato può farci fare quel salto di qualità che nei prossimi anni ci permetterà risparmi significativi in termini di costi a vantaggio dei soci che potranno avere quegli euro in più che auspico arriveranno nel giro di uno o due anni.

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