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Criminalità, ad Agrigento in crescita i reati di danneggiamento seguito da incendio 

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Anche quest’anno il Sole 24 Ore ha pubblicato l’Indice della Criminalità, elaborato sui dati della banca dati interforze del Dipartimento di Pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno. Il report, reso noto oggi, conferma che il 2024 segna il quarto anno consecutivo di aumento delle denunce e, per il secondo anno di fila, i livelli di criminalità superano quelli pre-Covid, superando i valori registrati nel 2018.

Secondo i dati, in Italia i crimini denunciati alle forze di polizia mostrano un incremento costante, con un aumento significativo della microcriminalità di strada. Nel corso del 2024 sono stati registrati 2,38 milioni di reati, con un incremento dell’1,7% rispetto al 2023 e del 3,4% rispetto al 2019. Nonostante il rialzo, i livelli complessivi restano inferiori a quelli di dieci anni fa, segnando un calo del 15% rispetto al 2014.

L’aumento dei reati è particolarmente evidente nelle grandi città. Milano, Roma e Firenze guidano la classifica dell’Indice della Criminalità, che misura le denunce ogni 100mila abitanti, concentrando il 23,5% degli illeciti complessivi. Seguono città come Bologna, Rimini e Torino, dove il continuo afflusso di turisti e pendolari contribuisce a incrementare il numero di denunce.

Tra le province siciliane, Agrigento si colloca al 97° posto a livello nazionale, con un indice di 2.466 reati ogni 100mila abitanti. La graduatoria tiene conto sia del totale dei reati denunciati sia delle diverse tipologie di illecito, sempre rapportate alla popolazione residente. Nel dettaglio, Agrigento registra i valori più elevati per danneggiamento seguito da incendio (12° posto), mentre per contrabbando e usura si piazza al 32°, e per lesioni dolose al 36° posto. Altri reati specifici vedono la provincia posizionarsi al 61° per sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile, al 100° per furti, al 95° per rapine, al 99° per frode informatica, al 85° per stupefacenti e al 53° per estorsioni.

A livello regionale, l’incremento dei reati è maggiore a Catania, che occupa il 23° posto nazionale con 3.962 denunce, seguita da Palermo al 24° posto (3.936 denunce) e Siracusa al 27° (3.877 denunce). Chiudono la graduatoria regionale Trapani (63° con 3.026,8 denunce), Caltanissetta (69° con 2.930), Ragusa (77° con 2.636), Messina (92° con 2.636) ed Enna (103° con 2.309 denunce).

Il quadro tracciato dal Sole 24 Ore conferma che la criminalità italiana, pur restando al di sotto dei picchi di un decennio fa, mostra un trend in crescita e segnala come la ripresa post-pandemia abbia riportato i livelli di reato sopra la soglia pre-Covid, con una particolare incidenza nelle grandi città e nelle province con forte afflusso di visitatori.

Cristian Ruvanzeri
Cristian Ruvanzeri
Giornalista pubblicista

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