Dopo l’ intervista rilasciata, ieri, dall’architetto Salvatore Chiarello a Risoluto.it , su Facebook si è sviluppato un vero e proprio dibattito in cui sono intervenuti professionisti e cittadini che hanno detto la loro riguardo allo studio sulla mobilità, a Sciacca, che Chiarello sta portando avanti.
Si è parlato di mobilità cittadina, ieri, nel corso dell’intervista rilasciata dall’architetto Chiarello a Risoluto.it, nella quale il professionista ha voluto mettere in luce come, grazie allo studio che lui stesso sta portando avanti, a Sciacca potrebbero essere recuperati moltissimi posti auto snellendo, di gran lunga, il traffico cittadino che, ormai, è diventato alquanto caotico. Sono tante le zone a Sciacca che potrebbero essere oggetto di intervento, come il Viale della Vittoria, la zona di San Michele e l’area portuale. In seguito all’intervista di ieri, su Facebook ha preso piede un intenso dibattito nel quale sono intervenuti in molti per dire la loro in merito alla lodevole iniziativa che Chiarello sta cercando di mettere in atto. Lo stesso, ha risposto ai tanti commenti social con una lettera, che qui si seguito pubblichiamo, in cui chiarisce alcuni punti del suo ambizioso progetto.
“Volevo ricordare che i processi progettuali sono tutti uguali e prevedono una fase di analisi, una di studio, una di progettazione e una di realizzazione.
La fase di analisi, rispetto alle altre, se fatta bene è unica e uguale per tutti, perché deve rispondere a fattori oggettivi. In fin dei conti nei processi progettuali si analizzano i bisogni di un individuo o di una comunità.
Analizzati i bisogni si passa alla fase di studio e già in questa fase iniziano a venir fuori diversità fra un progettista e un altro. Questo avviene perché ognuno di noi ha un know how differente dato da una serie di fattori: per formazione scolastica, per formazione accademica, per formazione professionale, per educazione familiare, per i rapporti interpersonali, per ideologie politiche, per sensibilità varie, ecc.
In tutte le interviste che ho fatto ho sempre detto che la fase di studio che mi ha portato a proporre quel progetto è stata fatta studiando appunto le analisi fatte dal PUMS (è uno strumento e come tale va usato per i processi di pianificazione), a cui poi ho integrato i cosidetti “analitycs” di Google Maps, a cui ho pure sommato gli studi accademici e poi quelli fatti durante la mia carriera professionale, in particolar modo quando ho collaborato con un importante studio di ingegneria.
Ho voluto precisare questo per far comprendere che il mio progetto non è qualcosa di astratto, anzi è in linea con gli obiettivi strategici del PUMS e cioè: riduzione del traffico veicolare, aumento dell’uso di trasporto pubblico e di quello pedonale, è soltanto fatto in maniera diversa.
Il mio progetto risponde ai bisogni dei cittadini e lo fa semplicemente in maniera diversa.
Le statistiche ISTAT ci dicono che la popolazione saccense è rimasta praticamente invariata dal 1980 ad oggi, circa 37.000/40.000 abitanti.
Quello che è successo negli ultimi 40 anni è stato uno svuotamento del centro storico verso le periferie. Il PRG ci dice che nel centro storico oggi vivono poco più di 5.000 persone a differenza dei 32.000 degli anni 70.
Il PUMS ci dice che nel centro della città ci sono circa 5.800 posti auto, 3.400 in quello che consideriamo Centro Storico.
(La Polizia Municipale ci dice che durante l’istituzione della ZTL sono stati richiesti 1700 pass per automobili; riflettiamo su questi numeri).
Rispetto a 40 anni fa abbiamo una considerevole massa di persone (80% dato PUMS) che per spostarsi anche per pochi metri usa l’automobile.
A mio avviso bisogna mettere in discussione il modo in cui ci muoviamo (come sostiamo) e per farlo bisogna intervenire immediatamente sull’esistente. Ridurre i sensi di marcia e in alcuni casi modificarne il senso di percorrenza è solo uno degli interventi che si possono fare, ma è quello più veloce e più economico. È solo un pezzettino del mio progetto. È vero che il PUMS non interviene su questo aspetto, il PUMS non elimina alcun doppio senso di marcia in città, anzi, in un caso, in Via Caricatore prevede il doppio senso di circolazione. Sono scelte progettuali che non commento, che seguono logiche diverse da quelle che ho adottato io, anche qui come in fisica forse vale il Principio di Indeterminazione.