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Le rivelazioni di Tuzzolino fanno paura, fuga di politici dalla massoneria

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Fuga dalla massoneria. Può sintetizzarsi così il fenomeno che ha preso piede nelle ultime settimane a Sciacca e dintorni. Le recenti scottanti rivelazioni del pentito palmese Giuseppe Tuzzolino (nella foto) stanno facendo tremare un bel po’ di persone: professionisti ma, soprattutto, politici affiliati alle logge. Sarebbero almeno una ventina, infatti, stando alle informazioni in possesso di Risoluto.it, quelli che hanno chiesto la cancellazione dagli elenchi. Una decisione scaturita essenzialmente dalla preoccupazione di poter finire, senza aver fatto niente, nel calderone di un’inchiesta che scotta, quella condotta dal Sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento Salvatore Vella. Un’inchiesta che ogni giorno che passa vede riempire pagine e pagine di verbali. Sullo sfondo: i legami inconfessabili tra mafia, affari e associazioni (più o meno) segrete. Legami, quelli tra massoni e il superboss latitante Matteo Messina Denaro, che Tuzzolino sta raccontando con dovizia di particolari. La stessa procuratrice aggiunta di Palermo Teresa Principato non più tardi di due mesi fa ha dichiarato in Commissione antimafia che il superboss latitante sarebbe protetto proprio da una rete massonica. Non a caso la stessa massoneria castelvetranese viene ritenuta tra le più impenetrabili. Ma non è tutto: gli investigatori ritengono che il boss abbia ormai rinunciato ad esercitare il suo governo mafioso sulla provincia di Trapani. Da qui l’ipotesi che oggi Messina Denaro non sia più da queste parti ma addirittura oltreoceano: in Brasile, oppure a New York. Possibilità, quest’ultima, non esclusa nemmeno da un altro procuratore aggiunto di Palermo, Bernardo Petralia, il quale in un’intervista di due giorni fa rilasciata a Sciacca, ha dichiarato che non si sorprenderebbe se il capomafia di Castelvetrano fosse individuato in un casolare di campagna o in “un grattacielo di una city”. È apparso chiaro il riferimento alla Grande mela.
E ci sarebbe un nuovo elenco di nomi di massoni, tuttora top secret, oltre a quello arcinoto che da anni su internet popola i più diffusi motori di ricerca. Il timore di chi ha chiesto la cancellazione della propria affiliazione massonica sarebbe strettamente correlato alle imminenti elezioni amministrative. Ci sarebbero, infatti, diversi consiglieri comunali tra quelli che preferiscono uscire di scena. Temono un danno d’immagine, ritenendo evidentemente che nell’immaginario collettivo un politico massone non sia da ritenersi affidabile. Ma è un’inchiesta, quella che ha tratto spunto dalle dichiarazioni di Tuzzolino, che non fa tremare certo solo la massoneria. Giuseppe Tuzzolino intanto verrà sentito giovedì prossimo nell’aula bunker del Tribunale di Agrigento, di fronte alla corte presieduta da Giuseppe Miceli, su massoneria e corruzione negli uffici pubblici della provincia. A rappresentare la pubblica accusa ancora il PM Vella. L’architetto di Palma di Montechiaro sarà scortato dal Servizio Centrale di Protezione, e si sta prestando grande attenzione alle disposizioni di sicurezza, a causa delle dichiarazioni che ha reso, non tutte ancora pubbliche. Solo per completezza d’informazione, vi informiamo che le due logge che hanno sede a Sciacca sono la “Saverio Friscia” e la “Gran loggia regolare degli antichi, liberi e accettati muratori d’Italia”.

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