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L’oasi Ohana di Chiara Calasanzio raggiunge l’obiettivo delle cento adozioni

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Cento cani, salvati dalla strada, da maltrattamenti, da abbandoni, nel corso del 2021 hanno trovato una casa e una famiglia che ha promesso di amarli per tutta la vita. E’ questo l’importante traguardo tagliato, e già superato, dall’Oasi Ohana, il rifugio per cani abbandonati fondato ormai sei anni fa da Chiara Calasanzio a Santa Margherita di Belice e che oggi ospita circa 130 cani.

“Non vogliamo battere record o farci dire quanto siamo bravi, ma vogliamo festeggiare questo traguardo perché si tratta di vittorie enormi in un mondo, quello del randagismo siciliano, pieno di sconfitte. Alla fine dell’anno mancano ancora due mesi e mezzo, e crediamo che con la fine dell’estate le adozioni possano ancora crescere di molto” ha spiegato la fondatrice dell’Oasi.

Non tutte le adozioni sono state semplici. In un paio di casi, infatti, gli adottanti hanno chiesto all’Oasi di rinunciare all’adozione quando già il cane era arrivato, chi per incompatibilità con alcuni membri della famiglia chi perché, semplicemente, nonostante i controlli preaffido non aveva ben compreso cosa volesse dire adottare un cane.

Tra queste cento storie c’è anche quella di Hola, la cucciola di lanciata da un’auto lo scorso 13 aprile a Menfi e rimasta cieca, molto probabilmente per i traumi riportati. Come aveva richiesto l’Oasi Ohana insieme a Hola la famiglia adottante ha preso con sé anche Micia, la gattina recuperata per strada che è diventata l’amica del cuore di Hola.

E come dimenticare Ares, brutalmente investito e lasciato in coma in mezzo alla strada con il femore spezzato il 25 ottobre scorso, e che oggi vive a Reggio Emilia. Era il pomeriggio del 25 ottobre del 2020: “Sono scesa dall’auto e Ares era lì, immobile, sembrava morto. E invece respirava ancora. Sono rimasta accanto a lui due giorni e due notti, cambiandogli le flebo e i pannolini. Non dava segni di ripresa. Poi, il 27 ottobre, due giorni dopo il ritrovamento, il miracolo: mentre stavo sonnecchiando con la testa accanto alla sua ho visto i suoi occhi aprirsi. Dopo la nascita di mio figlio Mattia quello è stato il momento più bello di tutta la mia vita” racconta Chiara.

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