La comunità di Corleone è sconvolta dal doppio dramma familiare avvenuto nelle ultime ore nel centro storico del paese. Una donna ha ucciso la figlia disabile e successivamente si è tolta la vita, lasciando un’intera città attonita di fronte a una tragedia difficile da comprendere e ancora più dura da raccontare.
Secondo le prime ricostruzioni, i carabinieri sono intervenuti nell’abitazione dove si è consumata la tragedia, supportati dai sanitari del 118. L’intervento delle forze dell’ordine ha permesso di delineare una prima dinamica dei fatti, mentre le indagini sono tuttora in corso per chiarire ogni dettaglio e accertare le condizioni emotive e psicologiche della donna prima del gesto estremo.
In paese, molti ricordano come la donna vivesse già un periodo di forte fragilità. Otto mesi fa aveva perso il marito, un ex infermiere dell’ospedale dei Bianchi, conosciuto e apprezzato per la sua gentilezza e disponibilità. La sua morte improvvisa avrebbe segnato profondamente la famiglia, creando un vuoto che, secondo chi la conosceva, la donna non era riuscita a colmare.
Con la scomparsa del coniuge, la donna si era ritrovata sola ad accudire la figlia disabile, affrontando un carico quotidiano molto impegnativo. Amici e vicini hanno riferito di una situazione complessa, aggravata dalla solitudine e dal dolore del lutto.
La vicenda riporta al centro dell’attenzione la necessità di supporti psicologici e sociali per chi vive condizioni di fragilità, soprattutto in presenza di disabilità e lutti recenti. A Corleone cresce il senso di smarrimento e solidarietà: in molti, oggi, si interrogano su come una famiglia già provata sia scivolata nell’ombra senza che nessuno riuscisse a cogliere segnali d’allarme.
Le indagini proseguono, mentre il paese si stringe nel dolore di fronte a un doppio dramma familiare che lascia domande aperte e una comunità profondamente segnata.