Cronaca / Attualità

Palermo, 19enne salvata da un massaggio cardiaco durato 107 minuti

Una storia di straordinaria resistenza fisica e di altissima professionalità sanitaria arriva dall’ospedale Civico di Palermo, dove una giovane di 19 anni è stata salvata dopo un arresto cardiaco grazie a un massaggio cardiaco durato 107 minuti, eseguito senza interruzioni dal personale medico e infermieristico.

L’episodio, avvenuto lo scorso 26 novembre ma reso noto solo nelle ultime ore, rappresenta un caso clinico rarissimo, sia per la durata delle manovre di rianimazione sia per l’esito positivo, senza danni neurologici per la paziente.

Il massaggio cardiaco durato 107 minuti e la corsa contro il tempo

La ragazza è giunta al pronto soccorso in arresto cardiaco. Da quel momento è iniziata una vera e propria corsa contro il tempo: il personale sanitario si è alternato ininterrottamente nelle manovre rianimatorie, garantendo un massaggio cardiaco durato 107 minuti, fondamentale per mantenere la circolazione sanguigna e l’ossigenazione degli organi vitali.

Una durata eccezionale, che testimonia non solo la preparazione tecnica degli operatori, ma anche la capacità di lavorare in squadra in condizioni di estrema emergenza.

Dall’arresto cardiaco all’Ecmo: una catena di soccorso decisiva

L’intervento della circolazione extracorporea

Al termine del lungo massaggio cardiaco, la paziente è stata collegata all’Ecmo, il sistema di ossigenazione extracorporea che sostituisce temporaneamente la funzione di cuore e polmoni. Questo passaggio si è rivelato decisivo per stabilizzare la giovane e consentire ai medici di intervenire sulla causa dell’arresto.

Il massaggio cardiaco durato 107 minuti ha quindi rappresentato l’anello fondamentale di una catena di soccorso complessa, senza la quale l’attivazione dell’Ecmo non sarebbe stata possibile.

La causa: una miocardite fulminante

Secondo quanto ricostruito dai sanitari, all’origine dell’arresto cardiaco vi sarebbe stata una miocardite fulminante, probabilmente conseguenza di un’infezione virale contratta durante un recente viaggio in Lapponia. Si tratta di una patologia rara ma estremamente aggressiva, capace di colpire anche soggetti giovani e apparentemente sani.

Nessun danno cerebrale: un esito straordinario

Dopo giorni di cure intensive, la 19enne è stata trasferita nel reparto di cardiologia. I controlli clinici hanno escluso danni cerebrali, un risultato tutt’altro che scontato dopo un arresto cardiaco così prolungato.

La vicenda della giovane salvata grazie a un massaggio cardiaco durato 107 minuti rappresenta un esempio concreto di quanto la tempestività, l’organizzazione e le competenze del sistema sanitario possano incidere in modo decisivo sulla sopravvivenza dei pazienti in condizioni critiche.

Una storia che, oltre al valore clinico, assume anche un forte significato umano e professionale.

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