Un gesto intimidatorio ha colpito l’imam Zouhaier Amor, che ieri mattina ha trovato due pneumatici della propria auto completamente tagliati. Un episodio grave, che arriva dopo settimane di tensione. L’uomo, guida spirituale della comunità islamica locale, aveva raccontato pubblicamente la vicenda di una casa concessa in affitto da una donna e poi abbandonata in condizioni disastrose.
Tutto nasce quando, mentre Amor si trovava in Arabia Saudita, una signora riesce a contattarlo per segnalare di essere stata ingannata: un uomo si era spacciato per suo fratello e un secondo soggetto per “capo della comunità islamica”, ottenendo così la casa a un prezzo favorevole. Al rientro in Italia, Amor ha verificato di persona lo stato dell’immobile, trovandolo trasformato in una discarica.
Nel video pubblicato dall’imam – senza mai citare nomi – si vedevano rifiuti dappertutto, oggetti della Caritas, elettrodomestici abbandonati e un enorme quantitativo di materiale da smaltire. Il contenuto ha scatenato la rabbia dei due fratelli tunisini coinvolti. Uno di loro, dopo aver riconosciuto alcuni propri indumenti nelle immagini, ha telefonato ad Amor minacciandolo pesantemente.
Il 30 novembre i due uomini si sono presentati in piazza Fonte Diana per affrontarlo direttamente. Solo l’intervento tempestivo della polizia municipale ha evitato lo scontro. Le minacce sono continuate nei giorni successivi, fino all’ultimo episodio: l’auto vandalizzata.
Di fronte all’escalation, Amor ha presentato denuncia alle autorità. Ha però ribadito un punto cruciale: non intende alimentare generalizzazioni. “Non si può fare di tutta l’erba un fascio – ha dichiarato –. Per colpa di pochi non devono pagare tutti. Così diventa difficile persino trovare chi sia disposto ad affittare una casa”.
Il leader religioso chiede quindi che la vicenda non degeneri in pregiudizi verso l’intera comunità islamica, già preoccupata per le minacce all’imam e per l’impatto sociale che questi episodi possono generare.