Il Comune di Porto Empedocle ha disposto la sospensione immediata dei lavori edilizi in corso in un cantiere privato del centro storico, ordinando la demolizione delle opere edilizie abusive realizzate in totale difformità rispetto ai titoli edilizi rilasciati e, in parte, su suolo comunale.
Il provvedimento è stato adottato con ordinanza dirigenziale del settore Lavori pubblici e urbanistica, a seguito di un sopralluogo effettuato lo scorso giugno dal personale dell’ufficio tecnico comunale insieme agli agenti della polizia municipale. La relazione conclusiva, trasmessa a fine settembre, ha accertato una serie di irregolarità edilizie che hanno portato all’avvio formale dell’infrazione.
L’edificio interessato dal provvedimento ricade nella zona A1 del centro storico, un’area sottoposta a vincoli sismici e paesaggistici. In tali contesti, la normativa urbanistica prevede limiti stringenti sugli interventi edilizi, al fine di tutelare l’assetto storico e paesaggistico.
Secondo quanto riportato nell’ordinanza, le opere realizzate configurano opere edilizie abusive per tipologia, estensione e modalità di esecuzione, risultando incompatibili con le autorizzazioni rilasciate.
Difformità strutturali e modifiche ai prospetti
Tra le principali irregolarità accertate figurano l’ampliamento non autorizzato del piano interrato e la sua trasformazione in piano seminterrato mediante l’apertura di un portone in ferro. Sono state inoltre riscontrate modifiche ai prospetti esterni, con nuove aperture, balconi aggiuntivi e variazioni nei parapetti, oltre all’aumento dell’altezza complessiva dell’edificio oltre i limiti consentiti.
Rampa realizzata su suolo comunale
Ulteriori opere edilizie abusive riguardano la realizzazione di una rampa di accesso pavimentata in cemento, delimitata da muri di contenimento e recinzioni in ferro. L’intervento sarebbe stato eseguito su area comunale, senza alcuna concessione, configurando un’occupazione abusiva di suolo pubblico.
È stata inoltre rilevata una distanza inferiore ai 10 metri tra l’edificio e le costruzioni adiacenti, in violazione delle distanze minime previste dalla normativa vigente.
L’ordinanza dispone la sospensione immediata dei lavori e impone ai responsabili – proprietari, costruttore e direttore dei lavori – di demolire le opere edilizie abusive e ripristinare lo stato dei luoghi entro 90 giorni dalla notifica del provvedimento, trasmesso anche alla Procura della Repubblica di Agrigento.
In caso di mancato adempimento, il Comune procederà all’acquisizione gratuita dell’area e delle opere al proprio patrimonio, oltre all’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra 2.000 e 20.000 euro. I destinatari dell’ordinanza potranno infine presentare ricorso al Tar entro 60 giorni dalla notifica.