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Palermo, dopo l’omicidio Taormina allarme sicurezza: Schifani e Lagalla da Piantedosi

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Mentre presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha annunciato un imminente incontro a Roma con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il sindaco di Palermo Roberto Lagalla per affrontare il tema della sicurezza in città, a Palermo restano alta la tensione e la preoccupazione dopo l’omicidio avvenuto nella notte tra sabato e domenica.

Non sarebbe stato solo Gaetano Maranzano, il 28enne dello Zen, a essere coinvolto nella sparatoria costata la vita a Paolo Taormina, nel locale della famiglia della vittima. Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, un gruppo di giovani dello Zen avrebbe trascorso la serata nei pressi del pub “O Scrusciu”, poco distante dal luogo dell’aggressione.

Dopo la rissa e il colpo di pistola fatale, diversi ragazzi sarebbero fuggiti a bordo di scooter, in una scena che ricorda quella della strage di Monreale dello scorso aprile. Le immagini delle telecamere di sorveglianza, ora al vaglio degli inquirenti, mostrerebbero chiaramente il caos seguito allo sparo.

Nel quartiere Zen, intanto, sono in corso perquisizioni e controlli a tappeto per individuare chi fosse con Maranzano la notte dell’omicidio. Alcuni giovani sono stati già condotti in caserma per essere ascoltati e successivamente rilasciati dopo gli interrogatori.

Un quadro che conferma l’urgenza del vertice sulla sicurezza a Roma, dove Schifani e Lagalla incontreranno Piantedosi mercoledì mattina per affrontare la crescente emergenza criminale nel capoluogo siciliano

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