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Performance sanitarie in Sicilia: bene angioplastiche, criticità nei cesarei

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La fotografia delle performance sanitarie in Sicilia, tracciata dal Programma Nazionale Esiti (Pne) 2025 diffuso da Agenas, restituisce un quadro a doppia velocità: risultati molto positivi negli interventi di angioplastica nei casi di infarto acuto, ma persistenti criticità sull’elevato ricorso ai tagli cesarei. Il rapporto, basato sugli esiti 2024, utilizza indicatori clinici che permettono di valutare in modo comparato l’efficienza dei servizi regionali.

Performance sanitarie in Sicilia e interventi di angioplastica

Secondo Agenas, la Sicilia supera la soglia ottimale del 60% per la angioplastica coronaria percutanea transluminale (Ptca) eseguita entro 90 minuti dall’arrivo in ospedale nei pazienti colpiti da infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST (Stemi).

Il risultato non è marginale: la tempestività dell’intervento rappresenta uno dei fattori più determinanti per la sopravvivenza e la riduzione delle complicanze. In quest’area, le performance sanitarie in Sicilia risultano in linea, e in alcuni casi superiori, agli standard nazionali.

Tagli cesarei oltre la soglia del DM 70/2015

Il quadro cambia se si guarda al settore nascita. La Sicilia registra un volume di parti con taglio cesareo superiore, nella maggior parte dei casi, alla soglia del 25% stabilita dal DM 70/2015.

L’isola condivide questo superamento con Abruzzo, Campania, Calabria e Sardegna, delineando un fenomeno che coinvolge diverse regioni del Sud.

Differenze tra pubblico e privato

Dal rapporto emerge inoltre una differenza significativa tra comparto pubblico e privato accreditato. Dopo l’aggiustamento per gravità clinica all’ammissione, il ricorso al taglio cesareo risulta mediamente inferiore nelle strutture pubbliche e in quelle ad alto volume di attività. Il dato suggerisce un diverso approccio organizzativo e una maggiore appropriatezza nei contesti a più elevata specializzazione.

Un quadro eterogeneo per le performance sanitarie in Sicilia

Il Pne 2025 mette in evidenza una regione con eccellenze consolidate, soprattutto nella gestione dell’emergenza cardiologica, ma anche settori in cui persistono squilibri. Le performance sanitarie in Sicilia sono quindi eterogenee e richiedono interventi mirati per diminuire il ricorso ai cesarei, potenziare la rete nascita e armonizzare i livelli di assistenza tra pubblico e privato.

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