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Comune di Sciacca

La Corte Tributaria di Agrigento annulla pignoramento da oltre un milione di euro

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Un imprenditore del settore informatico si è visto annullare dalla Corte Tributaria di Agrigento un pignoramento da un milione 150 mila euro. E’ prevalsa la linea del commercialista di Sciacca Antonino Calascibetta che, già in passato, ha ottenuto decisioni analoghe anche per importi altrettanto rilevanti.

Il contribuente milanese ha impugnato l’atto di pignoramento presso terzi sostenendo che fosse giuridicamente nullo perché emesso dall’Agente della Riscossione di Agrigento, privo di competenza territoriale.

La normativa fiscale stabilisce che la competenza degli uffici finanziari dipende dal domicilio fiscale del contribuente e che i ruoli devono essere formati e consegnati al concessionario dell’ambito corrispondente.

Nel caso in esame, il contribuente risulta residente a Milano – fatto confermato anche dalla tessera elettorale rilasciata dal Comune – e dunque non poteva essere assoggettato ad atti di riscossione provenienti dall’ente di Agrigento.
Inoltre, la normativa impone che, quando l’attività di riscossione deve svolgersi fuori dal proprio territorio, il concessionario debba obbligatoriamente delegare quello competente: una procedura non discrezionale, come ribadito dalla Cassazione.

L’errore nella formazione del ruolo avrebbe quindi prodotto una serie di effetti a cascata, fino a rendere il pignoramento illegittimo per difetto di competenza dell’agente che lo ha emesso.

La seconda motivazione è che il pignoramento è nullo se l’atto è emesso senza notifiche e in violazione delle norme sul procedimento.

Il contribuente contesta la validità dell’atto di pignoramento di crediti verso terzi, sostenendo che sia affetto da nullità insanabile. Secondo il ricorrente, le cartelle indicate nell’atto non gli sono mai state notificate e, in ogni caso, l’Agenzia non ha rispettato l’obbligo di inviare la previa intimazione di pagamento, necessaria quando l’espropriazione non viene avviata entro un anno dalla notifica della cartella.

La legge impone infatti che, prima di procedere all’esecuzione forzata, l’ente notifichi un avviso con l’intimazione ad adempiere entro cinque…giorni.

Infine, nel giudizio tributario in corso, i documenti depositati dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione in formato Pdf non possono essere considerati validi, poiché privi dell’obbligatoria attestazione di conformità prevista.

Nella foto, il commercialista Antonino Calascibetta

Giuseppe Pantano
Giuseppe Pantano
Giornalista Professionista

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