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Pioggia di euro ai Liberi Consorzi, 10 milioni ad Agrigento

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La Regione assegna 108 milioni di euro a Città metropolitane e Liberi consorzi della Sicilia per garantirne la piena funzionalità amministrativa e operativa, soprattutto per quanto riguarda servizi fondamentali come viabilità provinciale ed edilizia scolastica. La ripartizione è stata effettuata con un decreto firmato dagli assessori regionali alla Funzione pubblica e alle autonomie locali, Andrea Messina, e all’Economia, Alessandro Dagnino.

I criteri di suddivisione delle risorse hanno preso in considerazione la popolazione residente, il numero delle classi scolastiche presenti nel territorio, l’estensione territoriale e la lunghezza della rete viaria di competenza. Nel dettaglio si tratta di 57.348.275,45 euro per le tre Città metropolitane (22.568.394,92 euro a Palermo, 15.166.110,47 euro a Messina e 19.613.770,06 euro a Catania) e di 50.651.724,55 euro per i Liberi Consorzi di Agrigento (10.454.806,58 euro), Caltanissetta (7.486.021,83 euro), Enna (6.593.323,54 euro), Ragusa (6.674.878,84 euro), Siracusa (9.780.982,05 euro) e Trapani (9.661.711,71 euro).

Le risorse consentiranno agli enti di esercitare in modo efficace le funzioni fondamentali loro attribuite dalle norme, assicurando continuità e qualità nei servizi ai cittadini, in una fase cruciale per il rilancio delle autonomie locali in Sicilia.

«Si tratta di un provvedimento strategico – dichiara l’assessore Messina – che conferma l’impegno della Regione nel sostenere gli enti intermedi. Con il recente rinnovo degli organi dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane, peraltro, si apre una nuova fase politica e amministrativa: queste risorse offrono fin da subito ai nuovi rappresentanti provinciali la possibilità concreta di intervenire in modo tempestivo e mirato, rispondendo ai bisogni dei territori. Investire nella funzionalità di questi enti significa garantire la continuità nei servizi essenziali delle comunità, dalla manutenzione delle strade provinciali alla gestione delle scuole superiori».

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