E’ saltato il reato più grave che veniva contestato, il peculato, e nel processo che vedeva tra gli imputati un ex funzionario del Tribunale di Sciacca, Antonino Lala, di 74 anni, solo quest’ultimo è stato condannato, per un’ipotesi di falso, a 3 anni di reclusione e assolto dalle altre contestazioni a suo carico.
Antonino Lala è stato condannato perché nel 2019, da responsabile della cancelleria per le esecuzioni immobiliari, avrebbe formato un falso verbale d’asta, apparentemente redatto sette anni prima, indicando un soggetto quale aggiudicatario di un bene rientrante in precedenti procedure esecutive.
Antonino Lala, Domenico Giordano, di 69 anni, anch’egli di Sciacca, custode di beni rinvenuti all’interno di un immobile oggetto di procedura esecutiva, e Domenico Lala, di 34 anni, aggiudicatario di un un motociclo, erano accusati anche di peculato. Per Antonino Lala e Giordano è stato disposto il non doversi procedere per prescrizione, mentre Domenico Lala assolto per non aver commesso il fatto. Per quest’ultimo assoluzione perché il fatto non sussiste per il concorso nel falso riguardante il verbale.
Assoluzione perché il fatto non sussiste per Antonino e Domenico Lala per un altro capo d’imputazione di peculato per l’aggiudicazione di un’autovettura. La difesa dei tre imputati con l’avvocato Calogero Santangelo aveva chiesto l’assoluzione e per il falso contestato ad Antonino Lala sostenuto che si trattava di un fatto del 2012, già prescritto.
La sentenza di primo grado è stata emessa dal Tribunale di Sciacca in composizione collegiale (presidente Antonino Cucinella ed a latere Valentina Del Rio e Fabio Passalacqua) che ha fissato in 90 giorni il termine per il deposito delle motivazioni.