“Azioni drastiche e, se necessario, altre forme di protesta ancora
più incisive”. Così annunciano oggi i lavoratori del Consorzio di bonifica Agrigento 3 che, attraverso Flia Cgil e Filbi Uil, hanno preparato un documento che riassume valutazioni e decisioni a seguito dell’incontro di ieri con il commissario del consorzio, Baldo Giarraputo, e il direttore, Giovanni Tomasino.
“Nel corso della riunione, sono stati forniti alcuni aggiornamenti che, tuttavia, non hanno soddisfatto le attese dei lavoratori”, scrivono Franco Colletti e Leonardo Mulè, rappresentanti sindacali.
Il commissario ha comunicato che uno stipendio è stato effettivamente accreditato, mentre
si è in attesa della documentazione da parte di alcuni Consorzi per procedere, tramite
decreto del Dipartimento, al pagamento di una seconda mensilità e delle relative indennità
accessorie. In merito al pignoramento che ha aggravato la già compromessa situazione
finanziaria, è stato riferito che l’atto è in fase di impugnazione e che non è stato ancora reso
esecutivo. Inoltre, è stato approvato un contributo straordinario che consentirebbe di
ripristinare le somme sottratte. Il commissario ha anche riferito dell’avvio dell’iter parlamentare per la riforma dei Consorzi di bonifica, invitando contestualmente i presenti a revocare lo stato di agitazione e i presìdi
attualmente in atto.
Nell’incontro con i lavoratori, il contenuto delle risposte ricevute “è stato ritenuto insufficiente
e deludente. I lavoratori sono stanchi delle solite promesse: è da oltre due settimane che
l’Assessore, a mezzo stampa, ha annunciato il pagamento degli stipendi, ma ad oggi è stato
versato solo un acconto, mentre il resto resta “in via di definizione” – una condizione che, visti
i tempi e le procedure, non lascia intravedere soluzioni a breve. Per questi motivi, i lavoratori dichiarano ufficialmente lo sciopero della categoria. La protesta, già avviata con un presidio permanente, non verrà sospesa. Anzi, si alza il livello della mobilitazione, annunciando azioni drastiche e, se necessario, altre forme di protesta ancora più incisive”. Così scrivono i rappresentanti sindacali aggiungendo:
“I mezzi propri non saranno più messi a disposizione, non verrà prestato lavoro straordinario, e
si garantiranno solo i servizi essenziali fino a nuove disposizioni. I lavoratori non intendono più
subire in silenzio una gestione che continua a ledere la loro dignità e i loro diritti.
Alla protesta aderiscono compattamente tutti i lavoratori, non solo quelli della sede di Ribera,
ma anche quelli delle sedi di Sciacca e Cammarata, in un fronte comune deciso a non
arretrare fino alla soluzione definitiva della vertenza”.
L’assemblea è stata aggiornata al 19 giugno, data in cui è previsto un nuovo incontro con il
commissario e il direttore generale. “Solo in presenza di un riscontro concreto – concludono Colletti e Mulè – verrà revocata la protesta”.