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Comune di Sciacca

L’inchiesta su mafia e appalti a Sciacca, rinvii a giudizio

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Il gup del Tribunale di Palermo, Carmen Salustro, ha rinviato a giudizio per associazione mafiosa Michele Russo, di 45 anni, di Sciacca, imprenditore, difeso dagli avvocati Aldo Rossi e Michele Giovinco. Il giudice ha rinviato a giudizio, nell’ambito dello stesso procedimento, per corruzione e falso, anche l’ex dirigente della Protezione civile, Maurizio Costa, di 64 anni, di Favara. Quest’ultimo non ha alcuna contestazione associativa né aggravanti associative.

Il processo scaturisce dalle indagini svolte a Sciacca dal nucleo di polizia economico-finanziaria del Gico di Palermo, con l’ausilio della locale Compagnia della guardia di finanza, dalle quali sarebbe emersa la capacità d’infiltrazione e di condizionamento dell’organizzazione nel tessuto socio-economico del territorio.

Il giudice ha disposto un non luogo a procedere e un rinvio a giudizio per altri due saccensi accusati di favoreggiamento. Non luogo a procedere, perché non punibile, attraverso la procedura della ritrattazione, per Michele Galluzzo, di 52 anni, difeso dagli avvocati Fabrizio Di Paola e Leonarda Liotta. Rinvio a giudizio per Antonina Friscia, di 79, assistita dagli avvocati Mauro Tirnetta e Roberta Messina. Le difese avevano chiesto per tutti il non luogo a procedere. L’avvocato Rossi ha sostenuto che le conversazioni intercettate per Russo non hanno alcuna rilevanza penalistica. L’avvocato Di Paola per Costa ha escluso il falso ideologico perché per i lavori in questione, quelli dell’hub vaccinale, di importo inferiore a 150 mila euro, non era necessaria l’attestazione Soa. Per l’ipotesi di corruzione, invece, che non c’è stato alcun atto contrario ai doveri di ufficio, né alcuna utilità ricevuta da parte dell’ingegnere Costa. Per i tre rinviati a giudizio il processo sarà celebrato, con il rito ordinario, davanti al Tribunale di Sciacca. Prima udienza l’11 giugno 2025.

In abbreviato vengono giudicati, invece, Domenico Friscia, di 61 anni, e Giuseppe Marciante, di 37, entrambi accusati di associazione mafiosa, difesi dagli avvocati Teo Caldarone il primo e Concetta Rubino e Angelo Barone il secondo. Per Marciante è stata ammessa all’abbreviato anche la sua società, Gsp Costruzioni, rappresentata dall’avvocato Antonello Palagonia.

Nella prima udienza del processo con il rito abbreviato si è sottoposto ad interrogatorio Vittorio Di Natale, di 50 anni, insegnante, ex consigliere comunale di Sciacca, accusato, assieme a Rosario Catanzaro, 65 anni, di scambio elettorale politico-mafioso. Di Natale, difeso dagli avvocati Antonino Tornambè e Antonino Reina, ha respinto le accuse e, sull’episodio contestato di una richiesta di aiuto elettorale, alle scorse amministrative, a Domenico Friscia, ha detto che non lo conosceva e che si è trattato di un incontro elettorale come tanti in quel periodo. La difesa di Di Natale ha prodotto anche una consulenza sulle intercettazioni per chiarire alcuni passaggi dell’ordinanza. Catanzaro è difeso dall’avvocato Carlo Venturella.

Il gup del Tribunale di Palermo per i quattro che vengono giudicati con il rito abbreviato ha rinviato l’udienza per la discussione del pubblico ministero al 10 giugno 2025.

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