Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip del Tribunale di Sciacca, Valentina del Rio, 5 dei 9 indagati per rissa aggravata dalle lesioni personali, tutti ai domiciliari con braccialetto elettronico.
La rissa è quella del 13 luglio scorso a Porto Palo di Menfi nella quale è rimasto ferito un giovane egiziano. Gli sono state riscontrate multiple ferite da taglio al gomito destro e al dorso della stessa mano, una lesione renale da accoltellamento con ematuria e contusione epatica.
Il giovane egiziano è stato trasferito prima all’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca e poi al San Giovanni di Dio di Agrigento per le coltellate ricevute. Si tratta di un lavoratore stagionale in uno dei locali di Porto Palo. Tutto si sarebbe svolto mentre i giovani ballavano in spiaggia e per uno sguardo di troppo a una ragazza da parte di un amico dell’egiziano poi ferito.
Ai domiciliari sono finiti, su richiesta della procura della Repubblica di Sciacca, con il sostituto Michele Marrone e la procuratrice Maria Teresa Maligno, A. C. di 21 anni; A. G. di 20; G. S. di 19; A. S. di 22; G. A. di 18; G. S. di 21; G. L. M. di 20; e P. P. G. di 19 anni, tutti di Santa Margherita. Domiciliari anche per G. T., 18 anni, di Montevago.
Gli indagati per i quali si è svolto oggi l’interrogatorio di garanzia sono difesi dagli avvocati Francesco Di Giovanna, Fabio Di Paola, Paolo Femminella e Giovanni Galletta. Domani gli altri quattro interrogatori. Le difese hanno chiesto la revoca della misura cautelare e in subordine l’attenuazione sostenendo la mancanza delle esigenze cautelari.
Il provvedimento del giudice è atteso al termine degli ultimi interrogatori previsti domani, mercoledì 6 agosto.