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Castelvetrano, sacerdote vittima di tentativo di estorsione in parrocchia

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Momenti di tensione pomeriggio nell’ufficio parrocchiale di don Giacomo Putaggio, parroco di Castelvetrano, al termine della messa.

Il sacerdote racconta di essersi trattenuto in parrocchia per sistemare alcune pratiche amministrative e salutare amici, quando all’improvviso “entrano due uomini e una ragazza, visibilmente alterati. Si avvicinano, iniziano a parlare in modo concitato e a chiedermi dei soldi che, ovviamente, non avevo – anche perché, ahimè, capita anche a un prete di non avere soldi con sé!”.

Nonostante l’aggressività dei presenti, don Giacomo ha cercato di mantenere la calma “e di trovare un modo per farli uscire senza creare tensione. Uno dei due mi si avvicina, mi toglie gli occhiali dalla testa. Gli dico: ‘Ma che fai?’ E lui, con tono aggressivo, ribatte: ‘Non ci rompere la minchia, tu i soldi ce li hai!’”.

Il sacerdote racconta che gli occhiali in questione erano stati acquistati online per pochi euro. La situazione, tuttavia, si è risolta grazie all’arrivo di un parrocchiano, Simone, che passando in macchina aveva notato movimenti sospetti: “In quel momento, con calma e senza panico, abbiamo fatto finta che dovessi andare via con lui per un impegno già preso. Non sono scappato, né ho avuto paura: semplicemente ho cercato il modo più prudente per chiudere la situazione senza farla degenerare”.

Durante la fuga dei tre, la ragazza ancora alterata ha danneggiato il tergicristallo di un’auto parcheggiata. Don Giacomo riflette sull’episodio come esempio di fragilità e disperazione della società contemporanea: “Oggi viviamo davvero in balia del nulla e del nessuno. La fragilità, la rabbia e la disperazione di tante persone sono un segno del nostro tempo. Eppure, anche in queste situazioni, dobbiamo cercare di non smettere di credere nel bene, di rimanere lucidi e — se possibile — di rispondere al male con un gesto di umanità”.

Il sacerdote ha inoltre sottolineato l’importanza della sicurezza, non come chiusura o paura, ma come protezione della comunità: “Serve più attenzione e più sicurezza per tutti, nei nostri paesi, nelle parrocchie, nei luoghi dove la gente si incontra. Non per chiudersi o per avere paura, ma per proteggere il bene comune, le persone, le nostre comunità”.

Un pensiero particolare è stato rivolto agli anziani: “Tanti di voi, la sera, escono magari solo per buttare la spazzatura o per fare due passi vicino casa. Vi raccomando, fatelo con prudenza. Guardatevi intorno, evitate di uscire da soli in zone poco illuminate. Non è paura — è buon senso, è amore per la propria vita. La prudenza non toglie la fiducia nel Signore, ma la accompagna con la saggezza”.

Don Giacomo ha concluso il suo racconto con un messaggio di speranza e di unità: “Ringrazio il Signore per come è andata a finire e per la prontezza di Simone, prego perché nessuno debba più sentirsi solo o indifeso davanti alla violenza e alla disperazione. Che la luce della fede ci renda più forti, ma anche più attenti, uniti e responsabili gli uni degli altri”.

Cristian Ruvanzeri
Cristian Ruvanzeri
Giornalista pubblicista

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