Il servizio sanitario serale con la presenza di un medico, serale e notturno, presso la casa circondariale di Sciacca, potrebbe subire una sospensione a partire da gennaio 2026. A lanciare l’allarme è il Sinappe, Sindacato Nazionale Autonomo di Polizia Penitenziaria, che parla apertamente di sanità carceraria a rischio, con conseguenze potenzialmente gravi sia per la popolazione detenuta sia per la sicurezza collettiva.
Il tema emerge da notizie che, seppur ancora non ufficiali, destano forte preoccupazione tra gli operatori penitenziari, in particolare per la possibile assenza del personale medico nelle ore notturne. Una circostanza che, secondo il sindacato, comprometterebbe il diritto alla salute delle persone ristrette e aumenterebbe i rischi per l’ordine interno dell’istituto.
Il personale medico e infermieristico svolge un’attività di fondamentale importanza negli istituti penitenziari, non solo per la tutela della salute dei detenuti ma anche per l’equilibrio complessivo della struttura. In un contesto come quello carcerario, la continuità del servizio sanitario rappresenta un presidio indispensabile.
Secondo il Sinappe, l’eventuale sospensione del servizio nelle ore serali e notturne renderebbe la sanità carceraria a rischio, esponendo detenuti e personale a situazioni di emergenza difficilmente gestibili senza un immediato intervento medico.
Il carcere di Sciacca ospita una popolazione detenuta con bisogni sanitari specifici e richiede un’assistenza garantita 24 ore su 24. Il sindacato evidenzia come il medico di turno sia chiamato a intervenire in situazioni critiche, quali:
In assenza di un presidio sanitario notturno, tali situazioni potrebbero trasformarsi in episodi con esiti gravi o irreversibili, confermando un quadro di sanità carceraria a rischio.
Per garantire una continuità puntuale ed efficace del servizio, il Sinappe chiede un intervento urgente del direttore generale dell’Asp di Agrigento e del dirigente del Dipartimento Cure Primarie. L’obiettivo è assicurare la presenza e la continuità del servizio sanitario in carcere, evitando vuoti assistenziali che potrebbero incidere anche sul piano della sicurezza interna.
Il sindacato sottolinea inoltre come, nelle ore notturne, l’accesso del personale esterno alla struttura sia complesso per ragioni di sicurezza, rendendo l’azione immediata del medico di guardia ancora più cruciale.
Negli ultimi mesi, a partire da dicembre 2024, si sono verificati diversi interventi sanitari complessi all’interno dell’istituto. Nonostante ciò, il Sinappe denuncia il silenzio e l’assenza di risposte da parte degli organi sanitari competenti, alimentando il timore che la sospensione del servizio possa diventare realtà.
Un eventuale aggravamento della situazione sanitaria ricadrebbe su una struttura già segnata da una carenza di organico del personale di Polizia Penitenziaria, con effetti a catena difficilmente sostenibili.
Il sindacato auspica che la sanità carceraria a rischio non diventi una condizione strutturale e che si intervenga tempestivamente per scongiurare ulteriori criticità, nel rispetto della salute pubblica e della sicurezza collettiva.