“Resterai sempre nei nostri cuori”: ecco lo striscione che e’ stato realizzato per Lidia Liotta, l’infermiera saccense che lavorava nella casa di riposo di Predore, in provincia di Bergamo e deceduta oggi per una emorragia cerebrale dopo giorni di lotta nell’ospedale di Ome contro il Coronavirus. Lidia abitava da tempo in Lombardia insieme al marito anche lui saccense e dipendente di un comune della provincia bergamasca. Avevano una figlia, una ragazza di vent’anni.
Lidia era legatissima a Sciacca dove tornava per trascorrere le vacanze con i suoi familiari, oggi la notizia del suo decesso si è rapidamente diffusa anche in citta’ tra lo sgomento di chi la conosceva.
” Sciacca piange – ha scritto la sindaca Francesca Valenti su Facebook – per la morte della concittadina Lidia Liotta, infermiera in prima linea rimasta vittima del coronavirus, e addolorata si stringe alla Sua famiglia”.
“Lidia Liotta – ha scritto invece, in una nota il presidente del consiglio comunale di Sciacca, Pasquale Montalbano in rappresentanza dell’intero consiglio – era una professionista di straordinario valore, morale, professionale e umano, una donna coraggiosa dedita a servire gli altri. Un’eroina del nostro tempo, la cui scomparsa rende ancora più doloroso questo frangente”.
L’infermiera si era sentita male a fine febbraio quando aveva accusato febbre e altri sintomi compatibili con il Coronavirus, ma nessun tampone sarebbe stato eseguito allora, secondo quanto riferisce un familiare su un post su Facebook per ricordare la donna. Dopo una prima non stabile ripresa era tornata al proprio lavoro a Villa Serena per un turno di parecchie ore poiché il personale era ormai risicato per l’insorgere dell’emergenza. Al termine del turno lavorativo, si e’ sentita nuovamente male ed e’ dovuta ricorrere alle cure ospedaliere dove dopo giorni di lotta, la saccense si e’ spenta. La residenza sanitaria assistita dove lavorava Lidia sarebbe stata chiusa e gli anziani ospiti dirottati altrove. Diversi i decessi che si sono registrati tra gli ospiti sempre a causa del Covid-19.