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Si allarga l’inchiesta sulle false promesse di lavoro alle poste, il Riesame conferma l’associazione a delinquere finalizzata alla truffa

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Continua e potrebbe portare a nuovi sviluppi l’inchiesta della Procura della Repubblica di Sciacca sulle false promesse di assunzione in cambio di denaro alle poste. Le indagini sono orientate verso l’individuazione di altre persone, almeno due correi, che avrebbero svolto un ruolo nella vicenda ed i cui nomi non sono ancora venuti fuori. Si tratterebbe di persone che, attraverso contatti telefonici, avrebbero confermato quanto sarebbe stato prospettato alle persone offese.

Intanto, il Tribunale della Libertà di Palermo ha confermato l’ipotesi di reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, annullando l’ordinanza solo per il capo B, quello di truffa, e sostituendo la misura cautelare del carcere con quella degli arresti domiciliari per Alfonso Caruana, di Ribera.
Resta ai domiciliari Sylvia Adamczyk, di 47 anni, polacca. Anche per lei conferma da parte dei Riesame del capo riguardante l’associazione a delinquere finalizzata alla truffa e annullamento per la truffa.

Indagata, pure ai domiciliari, Antonina Campisciano, di 44 anni, di Ribera, moglie di Caruana.

L’indagine è svolta dalle sezioni di polizia giudiziaria dei carabinieri, della polizia di stato e della guardia di finanza e coordinata dal sostituto procuratore Michele Marrone.

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