Una riforma promessa da anni, rimasta però “confinata nei cassetti della Regione”. Così si apre l’appello accorato che i segretari regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno indirizzato al prefetto di Agrigento, chiedendo di farsi portavoce del disagio di migliaia di lavoratori forestali siciliani. Una categoria che da troppo tempo vive una “mortificante condizione di precariato a vita”, mentre cresce la consapevolezza della necessità di una “protezione ambientale stabile, efficiente e capillarmente diffusa su tutto il territorio”.
La nota sindacale di oggi, diramata poco prima di un incontro in prefettura, denuncia uno stato di profonda frustrazione, acuito dall’assenza di risposte concrete, nonostante anni di proteste civili e partecipate. Tra queste, si ricordano la campagna “SvegliaRegione” e la più recente assemblea permanente davanti alla presidenza della Regione a Palermo. Azioni attraverso cui migliaia di lavoratori e lavoratrici hanno chiesto, insieme ai sindacati, l’avvio di un percorso legislativo che conduca all’approvazione di una riforma del settore.
Nel testo si fa riferimento a un disegno di legge predisposto dall’assessorato regionale all’Agricoltura, accolto con favore dai sindacati, ma “inspiegabilmente mai arrivato all’esame della giunta e, quindi, dell’Ars”. Una legge che – sostengono i firmatari – avrebbe permesso “l’incremento immediato delle giornate di garanzia occupazionale”, prevedendo il passaggio entro tre anni a 156 o 178 giornate di lavoro o addirittura l’assunzione a tempo indeterminato.
Il cuore della proposta consiste nella creazione di una Agenzia pubblica regionale per le attività forestali, incaricata di una vasta gamma di compiti. Tra questi: gestione di riserve naturali, impianto di essenze arboree su terreni pubblici destinati alla fruizione collettiva, restauro di giardini pubblici, conservazione e valorizzazione di parchi naturali, interventi di forestazione produttiva, tutela del territorio contro il dissesto idrogeologico, ma anche cura di parchi archeologici e corsi d’acqua.
“Il lavoro forestale rappresenta una risorsa e un investimento per la Sicilia, anche al di fuori dei boschi”, scrivono i sindacati, ricordando come centinaia di amministratori locali abbiano sostenuto la battaglia, consapevoli del ruolo del comparto nel contrasto a fenomeni sempre più devastanti come desertificazione, incendi, siccità e dissesto.
Concludendo, i segretari di Fai, Flai e Uila si dicono pronti a continuare la loro mobilitazione: “Non ci tireremo indietro! Lo dobbiamo a lavoratrici e lavoratori forestali. Lo dobbiamo ai siciliani, che meritano Protezione ambientale per guardare con più fiducia al futuro prossimo”. Il messaggio alle istituzioni è chiaro: “Serve una riforma credibile e lungimirante, ora più che mai”.