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Comune di Sciacca

“Signora, ho un pacco per lei”. Ma non era vero niente. Donna di Sciacca si rivolge ai Carabinieri e racconta la tentata truffa ai suoi danni

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La truffa a domicilio cambia pelle. Dopo le false assistenti sociali, i finti impiegati del comune che chiedono di entrare e i presunti incaricati dalla società elettrica che pretendono di leggere i nostri contatori, l’ultima scusa per varcare la soglia delle nostre case adesso è un’altra: il corriere che viene a recapitarci un pacco. Che, però, non abbiamo mai ordinato.

Una donna di Sciacca, che vive alla periferia della città, per fortuna non ha abboccato. Ha deciso di raccontare tutto su Facebook. Un modo come un altro per sensibilizzare la gente a non farsi fregare. Anche perché i suoi sospetti si sono rivelati assolutamente fondati. Sì, perché la signora ha segnalato ai carabinieri la targa della vettura con la quale il tizio che pretendeva di consegnarle il plico si era presentato a casa sua. Accertamenti dei militari che hanno indicato che si trattava di un’auto rubata.

“Esco fuori in veranda – racconta la signora – una macchina si è fermata davanti il cancello di casa mia, peraltro sempre aperto”. Il racconto prosegue: “Un uomo scende dall’auto, e con fare cordiale mi dice di essere lì per la consegna di un pacco. Ma io non ho fatto alcun ordine, non aspetto alcun pacco”. Il tizio insiste: “Ma come no? Ho un pacco per lei, sicuramente avrà fatto qualche finanziaria, e avendo di certo pagato puntualmente i bollettini adesso la ditta la sta premiando”. La donna non vuole saperne di far entrare quello sconosciuto, accompagnato da una donna rimasta in auto. “Mi apra, ha forse comprato un elettrodomestico? Lei come si chiama?” La vicenda diventa surreale. “Non ho comprato alcun elettrodomestico e non ho sottoscritto alcun finanziamento, arrivederci”. A quel punto, finalmente, il truffatore se ne va. La signora prende nota del numero di targa e, come detto, scopre che la macchina risulta rubata. “L’astuzia ha vinto sull’imbroglio”, è il commento della signora su Facebook. Ci complimentiamo con il senso civico della donna. Anche perché l’invito è a chiunque a diffidare. Naturalmente i carabinieri indagano alla ricerca della vettura. 

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