È stato arrestato con l’accusa di detenzione di arma clandestina il giovane ritenuto responsabile dello sparo avvenuto nei giorni scorsi in piazza Nascè, a Palermo.
Si tratta di Giuseppe Calì, 21 anni, interrogato nel pomeriggio dai pubblici ministeri Felice De Benedittis e Sara Morri negli uffici della Squadra Mobile.
Durante l’interrogatorio, il giovane ha indicato agli investigatori il luogo in cui aveva nascosto il fucile utilizzato. L’arma è stata ritrovata sepolta in un giardino nei pressi della sua abitazione, nel quartiere Borgo Nuovo.
Secondo quanto riferito, Calì l’avrebbe occultata in un momento di panico subito dopo i fatti. Il ritrovamento ha fatto scattare l’arresto in flagranza.
La dinamica dell’episodio è al vaglio degli inquirenti ed è basata sulle testimonianze della vittima, di un’amica che era con lei e di altre persone presenti sul posto. La donna ferita, Valentina Peonio, aveva trascorso la serata con amici in un locale di via Quintino Sella.
Mentre si dirigeva verso la propria auto, avrebbe notato un uomo maneggiare un fucile. Spaventata, avrebbe accelerato il passo insieme all’amica. Poco dopo, a una distanza ravvicinata, è partito un colpo che l’ha raggiunta.
Secondo quanto emerso, il giovane si sarebbe avvicinato per scusarsi, ma l’arrivo di alcune persone lo avrebbe spinto ad allontanarsi rapidamente a bordo di una Smart.
Indagini in corso
Gli investigatori ritengono al momento prevalente l’ipotesi del colpo partito accidentalmente, ma le indagini proseguono per chiarire ogni responsabilità. Oltre alla detenzione dell’arma clandestina, Calì è indagato anche per lesioni aggravate, porto d’armi in luogo pubblico e omissione di soccorso.
La donna ferita è ricoverata al Trauma Center dell’ospedale Villa Sofia. Le sue condizioni sono sotto controllo e non sarebbe in pericolo di vita.
Le indagini sono coordinate dalla Procura di Palermo, guidata da Maurizio de Lucia, e dalla Squadra Mobile diretta da Antonio Sfameni.



