Un oggetto lungo appena 13 centimetri può racchiudere 2500 anni di storia. È il caso dello straordinario stilo da ceramista ritrovato a Gela durante gli scavi di archeologia preventiva nell’area di Orto Fontanelle, dove sorgerà il nuovo palazzo della cultura. Si tratta di un reperto in osso finemente decorato, perfettamente conservato e definito dagli esperti un vero unicum nel panorama archeologico siciliano.
Lo stilo, databile al V secolo a.C., presenta decorazioni realizzate con notevole abilità artistica. Nella parte superiore è scolpita una testa maschile che rappresenterebbe un’erma di Dioniso, divinità greca legata al vino, alla fertilità e ai rituali comunitari. Al centro dell’oggetto è invece raffigurato un fallo, simbolo ricorrente nei culti dionisiaci, associato a protezione e abbondanza.
L’elemento fallico, oggi percepito come insolito, aveva in realtà una precisa funzione religiosa e apotropaica. Questo stilo da ceramista, probabilmente utilizzato come dono votivo, testimonia la complessità sociale, artistica e spirituale dell’antica Gela. La soprintendente di Caltanissetta, Daniela Vullo, ha sottolineato come l’oggetto sia “un unicum nel panorama archeologico del tempo”, meritevole di essere esposto e reso fruibile al pubblico.
La perfetta conservazione del reperto accresce il suo valore scientifico. Oggetti di questo tipo, soprattutto in materiali organici come l’osso, difficilmente giungono fino a noi in condizioni simili. Per gli archeologi si tratta di un’occasione preziosa per approfondire tecniche artigianali e pratiche rituali dell’epoca.
Il ritrovamento è frutto delle indagini dirette dall’archeologo Gianluca Calà per conto del Comune. Oltre allo stilo da ceramista, gli scavi hanno portato alla luce un’ampia area urbana di epoca ellenistica, probabilmente parte di un quartiere abitativo. Si tratta di una conferma ulteriore dell’importanza di Gela, fondata nel 689 a.C. da coloni rodio-cretesi e considerata una delle più influenti poleis della Sicilia antica.
Le ricerche si inseriscono nell’ambito dei lavori per il nuovo palazzo della cultura, un progetto che mira a valorizzare l’identità storica della città. Questo nuovo ritrovamento dimostra come il sottosuolo gelese continui a restituire testimonianze fondamentali per ricostruire la storia del Mediterraneo.