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“Tentata estorsione”, rito abbreviato per menfitani e margheritesi

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Sono stati ammessi al rito abbreviato tre menfitani e un margheritese per i quali la Procura della Repubblica di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio per tentata estorsione. Lo ha disposto il gup del Tribunale di Palermo, Cristina Lo Bue, accogliendo l’istanza delle difese. Il 10 marzo discuterà il pubblico ministero della Dda di Palermo Alessia Sinatra.

Accusati di tentata estorsione sono il collaboratore di giustizia di Menfi Vito Bucceri, di 51 anni, difeso dall’avvocato Monica Genovese; Giuseppe Alesi, di 53 anni, di Menfi, assistito dall’avvocato Luigi La Placa; Tommaso Gulotta, di 58 anni, di Menfi, assistito dagli avvocati Giovanni Rizzuti ed Accursio Gagliano; Pietro Campo, di 66 anni, di Santa Margherita Belice, difeso dall’avvocato Ilenia Cannia.

I quattro, in concorso tra loro e con un’altra persona, sono accusati di avere compiuto atti idonei a costringere un uomo di Castelvetrano a presentare le dimissioni da una società che operava nel settore dei carburanti rinunciando al pagamento degli stipendi arretrati e delle altre spettanze economiche derivanti dal suo rapporto di lavoro oltre ai benefici connessi a un periodo di malattia collegata a un precedente infortunio ed a procurarsi in tal modo ingiusti profitti con altrui danno.

Il tutto, sempre secondo l’accusa, non si è poi verificato per cause indipendenti dalla volontà dei quattro, anche per la ferma opposizione del castelvetranese che il 16 luglio 2015 ha presentato denuncia ai carabinieri della stazione di Menfi.

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