Lo spessore di una classe politica si misura anche dalla capacità di sapere rispondere alle domande, soprattutto nei momenti più difficili, non soltanto quando si tagliano nastri. Anche da questo punto di vista Sciacca negli ultimi anni ha fatto passi indietro.
Negli ultimi giorni abbiamo chiesto all’onorevole Michele Catanzaro di parlare anche dei fatti della politica locale. Ha declinato l’invito delegando il consigliere Gabriele Modica. Ieri, martedì 11 novembre, dopo una seduta del consiglio comunale in cui è successo di tutto, come qualunque giornalista avrebbe fatto, abbiamo cercato il sindaco, gli assessori che sono stati mandati a casa. Niente, non è stato possibile intervistare nessuno.
Tra gli assessori c’è chi, come Alessandro Curreri, ci ha risposto che avrebbe dovuto fare una donazione del sangue. Altri febbre e impegni vari.
Il sindaco, Fabio Termine, lo inseguiamo da due giorni, ma anche questa mattina ci ha fatto sapere che non avrebbe parlato. Ognuno è libero di fare quello che vuole, ma che si decida di non rispondere alle domande dei giornalisti in un momento così particolare per la città rivestendo (o avendo rivestito) ruoli importanti è una stranezza, che non denota maturità politica.
Affidarsi a comunicati, delegare altri o affermare che si è già detto tutto senza contradditorio è una stranezza in una città che non sarà Roma, ma che non è il Comune di 100 abitanti con tutto il rispetto per i piccoli centri.
Calogero Mannino parlava anche delle cose di Sciacca da Ministro della Repubblica e lo facevano pure Michelangelo Russo da Presidente dell’Ars o Nuccio Cusumano da Sottosegretario di Stato.
Non parlare, attendere che prima lo facciamo gli altri non danneggia i giornalisti che non possono fare l’intervista e porre delle domande non accontentandosi dei monologhi, ma lascia la città priva di alcune risposte che tutte le parti in causa, per ragioni di tattica, non hanno ancora dato.
Abbiamo deciso di scrivere queste poche righe solo per far sapere che noi anche in quest’occasione avremmo voluto dare un’informazione più completa e che i protagonisti di questa vicenda non ce lo hanno consentito.
Intanto, ancora a oggi, mercoledì 12 novembre, alle ore 9,30, il sindaco Termine non ha ancora firmato la revoca del mandato ai tre assessori.