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Via i ficus a Ribera, padre Nuara: “Giusto, meglio alberi di arancio selvatico”

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Don Antonio Nuara, sacerdote di Ribera che spesso interviene sui temi che destano maggiore attenzione nel centro crispino, non fa mancare un suo commento in merito alla polemica che si è scatenata sui 19 ficus abbattuti in via Imbornone nell’ambito dei lavori dei nuovi marciapiedi nella zona. Quei ficus avevano danneggiato marciapiedi, rete elettrica e fognaria della zona, come rilevato dal sindaco, Matteo Ruvolo.

Padre Nuara approva la scelta del Comune di Ribera. “I libri di botanica – scrive – definiscono queste piante: “originarie dell’Asia orientale, vengono citate in quanto in particolari microclimi caldo–umidi dell’Italia meridionale, possono essere coltivate in piena terra in luoghi riparati dai venti freddi; necessitando di ampi spazi per le possenti radici superficiali che invadono il terreno circostante”.

Poi aggiunge: “Al paese dove prima ho operato, alla sindaca venne l’idea di piantumare gli alberi di ficus lungo il corso principale. Venendone a conoscenza, mi sono premurato di dirle che quel tipo di alberi non era adatto, essendo il marciapiede di appena due metri. Mi rispose che non avrebbero fatto danno. Dopo due anni, è stata costretta ad estirparli tutti, per le proteste dei cittadini. Perchè le radici erano entrate nelle case, rovinati i pavimenti e spuntati anche dai servizi igienici. Tutti i ficus hanno questa caratteristica: esigono molto spazio e libero. Altrimenti spaccano e rovinano tutto quello che trovano. Per questo in via Imbornone sono stati distrutti i fili della illuminazione e si sono spaccati i tubi della rete fognaria. Nella stessa via, se si fosse adottato il giusto criterio di piantumazione degli spezi (almeno 2 metri sotto il manto stradale) i marciapiedi non si sarebbero deteriorati e non ci sarebbe stato spreco di denaro pubblico. Il sottoscritto ha piantumato gli spezi attorno al campetto di calcetto. Sono passati 40 anni e il campetto è intatto”.

In ultimo, la proposta di padre Nuara: “Personalmente, essendo Ribera la “Città delle Arance”, invaderei il paese di alberi di arancio selvatico. Naturalmente con la dovuta manutenzione, perchè per gli alberi di arancio, piantumati in viale Regione Siciliana, non c’è manutenzione e perciò non manifestano quella bellezza che potrebbero offrire. Alberi sì, quelli giusti al posto giusto e con la relativa manutenzione”.

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